Giovane cristiano costretto a saltare dal quarto piano

Trattenuto dalla polizia insieme al cugino accusato di blasfemia, torturato e costretto a saltare dalla finestra del quarto piano per non sottostare alla pretesa degli agenti di compiere un atto sessuale con lo stesso cugino. E' la drammatica vicenda di un giovane cristiano pakistano, Sajid Masih, e di Patras Masih, 17 anni, di Shahadra, sobborgo di Lahore. Quest'ultimo nei giorni scorsi è stato accusato di blasfemia a causa di un post su Facebook, una foto ritenuta offensiva nei confronti di Maometto dai radicali musulmani del suo villaggio che hanno protestato per ore. Come riportano l'Agenzia Fides e Asianews, Patras Masih è stato consegnato alla FIA (Federal Investigation Agency) per essere interrogato. La polizia ha convocato anche suo cugino. Durante l'interrogatorio la polizia ha riferito che Sajid Masih, nel tentativo di evadere, è saltato fuori dal quarto piano dell'edificio e ora è in gravi condizioni in ospedale, in terapia intensiva. In effetti lo stesso ragazzo ha confermato di essere stato costretto a saltare ma perché la polizia voleva costringerlo a praticare sesso orale al cugino. A quel punto, riferisce Asianews, “quando tutti i miei appelli alla clemenza sono risultati inutili e gli agenti continuavano ad insistere, non avevo altra scelta se non gettarmi dalla finestra dal quarto piano”.

Circa 800 famiglie cristiane hanno lasciato le loro case per paura di ritorsioni ma si sono svolte anche due manifestazioni a sostegno di Sajid, una al Lahore Press Club e l'altra al Karachi Press Club. Come riporta Fides, il ministro cristiano Kamran Micheal ha contattato il direttore generale della FIA, Bashir Memon, chiedendo un'indagine adeguata e gli è stato assicurato che verrà svolta un'inchiesta trasparente con la promessa di portare i colpevoli sul banco degli imputati. A Sajid è stata assegnata una scorta. Michelle Chaudhry, laica cattolica e presidente della “Cecil & Iris Chaudhry Foundation” (CICF) di Lahore, in un messaggio inviato a Fides esprime rabbia e costernazione: “Siamo indignati e inorriditi per il comportamento dei funzionari della FIA. Chiediamo una indagine seria che accerti le responsabilità. Questa brutalità della polizia è inaccettabile. Il governo e la polizia devono proteggere la vita e la dignità di ogni singolo pakistano”. Il reverendo Sanfia Bashir, pastore della Betania Church, vicina alla casa della famiglia di Patras, ha invitato tutti i cristiani a “digiunare per allontanare i problemi esistenti”.