“Gesù” sostituito con “laggiù”: polemica in una scuola

Nuovo caso di censura fuori luogo. A farne le spese è ancora una volta una poesia natalizia da recitare in una scuola in occasione del Natale.

Il caso

Succede in una scuola primaria di Tuscania, comune della provincia viterbese che conta ottomila abitanti. Una maestra dell'istituto, senza informare il dirigente scolastico, ha deciso di modificare il testo di una poesia natalizia sostituendo la parola “Gesù” con “laggiù”. La vicenda è emersa dopo che alcuni genitori hanno espresso su un gruppo pubblico di Facebook la loro contrarietà alla decisione presa unilateralmente dall'insegnante.

Il commento del sindaco

Il sindaco della cittadina viterbese, Fabio Bertolacci, ha preso posizione solidarizzando con la protesta dei genitori: “Disapprovo questa cosa – ha detto l'amministratore – perché modificare una poesia di Natale è un gesto inqualificabile che non dovrebbe essere fatto in generale e ancora meno dalla scuola che dovrebbe difendere le nostre tradizioni. Ho contattato subito la dirigente scolastica che ha confermato come si trattasse di una scelta didattica fatta in autonomia dalla maestra. L’ho invitata quindi a monitorare certe situazioni, affinché non accadano più. Ne abbiamo discusso anche con la maggioranza. È una questione riprovevole che non si può accettare dal punto di vista didattico perché le istituzioni devono salvaguardare la nostra cultura occidentale”.

La condanna di Salvini

Nel frattempo, però, il caso ha varcato i confini locali ed ha suscitato anche le reazioni della politica nazionale: Matteo Salvini ha commentato la vicenda sui suoi canali social, scrivendo: “Se una maestra – ha scritto il ministro dell'Interno – ha davvero fatto questo, dovrebbe rammaricarsi della sua idiozia. Come si può anche solo pensare che una canzoncina delle elementari dia fastidio ai bimbi di altre religioni? Nell'immagine pubblicata sul gruppo Facebook “Obiettivo comune” da una delle mamme degli alunni dell'istituto coinvolto si può leggere il testo completo della poesia affidata dalla maestra alla sua classe: “Natale è una favola bella, l'antico racconto che tocca ogni cuore, col bue e l'asinello e nel gelo la giovane mamma e il bambino laggiù“. Una soluzione scelta appositamente per far sparire il nome di Gesù dai versi.