Al termine della Santa Messa nello Stadio Re Baldovino, prima di lasciare il Belgio, Papa Francesco ha recitato l’Angelus domenicale. Coinciso, quest’oggi, con la Giornata del Migrante e del Rifugiato. Un’occasione, secondo il Santo Padre, per invitare a una riflessione sulle migrazioni come opportunità di crescita nella fraternità. Di seguito, il testo integrale della riflessione.
L’Angelus del Papa
Ringrazio l’Arcivescovo per le sue cortesi parole. Esprimo sentita gratitudine alle Loro Maestà il Re e la Regina, come pure alle Loro Altezze Reali il Granduca e la Granduchessa di Lussemburgo: ringrazio loro per la presenza e per l’accoglienza di questi giorni.
Ed estendo il mio “grazie” a tutti coloro che, in molti modi, hanno collaborato all’organizzazione di questa visita; in modo speciale agli anziani e ai malati che hanno offerto le loro preghiere.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema “Dio cammina con il suo popolo”. Da questo Paese, il Belgio, che è stato ed è tuttora meta di tanti migranti, rinnovo all’Europa e alla Comunità internazionale il mio appello a considerare il fenomeno migratorio come una opportunità per crescere insieme nella fraternità, e invito tutti a vedere in ogni fratello e sorella migrante il volto di Gesù che si è fatto ospite e pellegrino in mezzo a noi.
Continuo a seguire con dolore e con tanta preoccupazione l’allargamento e l’intensificazione del conflitto in Libano. Il Libano è un messaggio, ma in questo momento è un messaggio martoriato, e questa guerra ha effetti devastanti sulla popolazione: tante, troppe persone continuano a morire giorno dopo giorno in Medio Oriente. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie, preghiamo per la pace. Chiedo a tutte le parti che si cessi immediatamente il fuoco in Libano, a Gaza, nel resto della Palestina, in Israele. Si rilascino gli ostaggi e si permetta l’aiuto umanitario. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina.
Ringrazio anche tanti di voi che siete venuti dall’Olanda, dalla Germania, dalla Francia per condividere questa giornata: grazie a voi.
In questo momento vorrei anche darvi una notizia. Al mio rientro a Roma avvierò il processo di beatificazione di Re Baldovino: che il suo esempio di uomo di fede illumini i governanti. Chiedo che i Vescovi belgi si impegnino per portare avanti questa causa.
Ci rivolgiamo ora alla Vergine Maria recitando insieme l’Angelus. Questa preghiera, molto popolare nelle passate generazioni, merita di essere riscoperta: è una sintesi del mistero cristiano, che la Chiesa ci insegna a inserire in mezzo alle occupazioni quotidiane. Ve la consegno, specialmente ai giovani, e vi affido tutti alla nostra Madre Santissima, che qui, accanto all’altare, è raffigurata come Sede della Sapienza. Sì, abbiamo bisogno della sapienza del Vangelo! Chiediamola spesso allo Spirito Santo.
E per intercessione di Maria invochiamo da Dio il dono della pace, per la martoriata Ucraina, per la Palestina e Israele, per il Sudan, il Myanmar e tutte le terre ferite dalla guerra.
Grazie a tutti! E avanti, “en route, avec Espérance”!