Francesco: “La famiglia è il collante della società”

La famiglia è il collante della società; il suo bene non può essere dato per scontato, ma va promosso e tutelato con ogni mezzo appropriato”. E' quanto ha detto nel suo primo discorso in Irlanda Papa Francesco che si è recarto nel Paese per partecipare all'Incontro mondiale delle famiglie, il secondo a cui partecipa durante il suo pontificato, dopo quello di Filadelfia. “È nella famiglia che ciascuno di noi ha mosso i primi passi nella vita. Lì abbiamo imparato a convivere in armonia, a controllare i nostri istinti egoistici, a riconciliare le diversità e soprattutto a discernere e ricercare quei valori che danno autentico significato e pienezza alla vita – ha aggiunto -. Se parliamo del mondo intero come di un’unica famiglia, è perché giustamente riconosciamo i legami della nostra comune umanità e intuiamo la chiamata all’unità e alla solidarietà, specialmente nei riguardi dei fratelli e delle sorelle più deboli”.

La cultura dello scarto ci ha reso indifferenti ai poveri

“Possiamo dire che l'obiettivo di generare prosperità economica porta da sé a un ordine sociale più giusto ed equo? Non potrebbe invece essere che la crescita di una 'cultura dello scarto' materialistica, ci ha di fatto resi sempre più indifferenti ai poveri e ai membri più indifesi della famiglia umana, compresi i non nati, privati dello stesso diritto alla vita? – ha chiesto il Pontefice – Forse la sfida che più provoca le nostre coscienze in questi tempi è la massiccia crisi migratoria, che non è destinata a scomparire e la cui soluzione esige saggezza, ampiezza di vedute e una preoccupazione umanitaria che vada ben al di là di decisioni politiche a breve termine”.

Caso abusi: “Crimini ripugnanti, abbiamo fallito”

Nel suo discorso il Pontefice ha toccato anche il tema dello scandalo pedofilia che ha investito l'Irlanda. “Non posso che riconoscere il grave scandalo causato in Irlanda dagli abusi su minori da parte di membri della Chiesa incaricati di proteggerli ed educarli – ha detto – Il fallimento delle autorità ecclesiastiche, vescovi, superiori religiosi, sacerdoti e altri, nell'affrontare adeguatamente questi crimini ripugnanti ha gustamente suscitato indignazione e rimane causa di sofferenza e di vergogna per la comunità cattolica. Io stesso condivido questi sentimenti“. “Ho ribadito l'impegno, un maggiore impegno, per eliminare questo flagello nella Chiesa a qualsiasi costo”, ha sottolineato. 

La preghiera per l'Irlanda

“Oggi come in passato uomini e donne che abitano questo Paese si sforzano di arricchire la vita della nazione con la sapienza nata dalla fede. Anche nelle ore più buie dell’Irlanda, essi hanno trovato nella fede la sorgente di quel coraggio e di quell’impegno che sono indispensabili per forgiare un avvenire di libertà e dignità, giustizia e solidarietà. Il messaggio cristiano è stato parte integrante di tale esperienza e ha dato forma al linguaggio, al pensiero e alla cultura della gente di quest’isola – ha concluso il Pontefice – Prego affinché l’Irlanda, mentre ascolta la polifonia della contemporanea discussione politico-sociale, non dimentichi le vibranti melodie del messaggio cristiano, che l’hanno sostenuta nel passato e possono continuare a farlo nel futuro. Con questi pensieri, cordialmente invoco su di voi e su tutto l’amato popolo irlandese divine benedizioni di saggezza, gioia e pace“.