Francesco: “In Medio Oriente si fermi spirale di odio e violenza”

“La santità non è una prerogativa soltanto di alcuni: la santità è un dono che viene offerto a tutti, nessuno escluso, per cui costituisce il carattere distintivo di ogni cristiano”. Sono le parole del Papa all’udienza del mercoledì a piazza san Pietro. Il Pontefice ha dedicato la catechesi di oggi alla santità, vocazione di “tutti i cristiani, in quanto battezzati”. La santità, ha spiegato, è un dono di Dio, “non è qualcosa che ci procuriamo noi, che otteniamo noi con le nostre qualità e le nostre capacità”. Per essere santi, ha rilevato, “non bisogna per forza essere vescovi, preti o religiosi”, né “chiudere gli occhi e fare la faccia da immaginetta”. La santità, ha ribadito, “è qualcosa di più grande, di più profondo che ci dà Dio. Anzi, è proprio vivendo con amore e offrendo la propria testimonianza cristiana nelle occupazioni di ogni giorno che siamo chiamati a diventare santi”.

“Non scoraggiatevi di andare su questa strada – ha sottolineato –. E’ proprio Dio che ti dà la grazia. E questo è l’unica cosa che chiede il Signore, è che noi siamo in comunione con Lui e al servizio dei fratelli”. Non è una strada triste, ha soggiunto il successore di Pietro, ma l’invito a condividere la gioia del Signore, “a vivere e a offrire con gioia ogni momento della nostra vita, facendolo diventare allo stesso tempo un dono d’amore per le persone che ci stanno accanto”. Nel prosieguo della catechesi il vescovo di Roma ha fatto anche qualche esempio. “Una signora va al mercato a fare la spesa e trova un’altra vicina e incominciano a parlare e poi, eh, vengono le chiacchiere e questa signora dice: ‘No, no, no io non sparlerò di nessuno’. Quello è un passo verso la santità”.

“Poi – ha continuato – a casa tua, il figlio di chiede di parlare un po’ delle sue cose fantasiose: ‘Oh, sono tanto stanco, ho lavorato tanto oggi…’. Ma tu accomodati e ascolta tuo figlio, che ha bisogno! Questo è un passo verso la santità”. “Finisce la giornata – ha proseguito – siamo stanchi tutti, eh, ma la preghiera… Facciamo la preghiera! Quello è un passo verso la santità”. Al termine dell’udienza il Pontefice ha rivolto un pensiero e una preghiera per il Medio Oriente dopo l’attentato alla Sinagoga di Gerusalemme. “Seguo con preoccupazione l’allarmante aumento della tensione a Gerusalemme e in altre zone della Terra Santa – ha detto – con episodi inaccettabili di violenza che non risparmiano neanche i luoghi di culto… Dal profondo del cuore, rivolgo alle parti implicate un appello affinché si ponga fine alla spirale di odio e di violenza e si prendano decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento!”.