Francesco ai giovani: “Studiare è assecondare una precisa vocazione”

“Cari giovani della Fuci”. Così inizia il messaggio che il Santo Padre ha voluto inviare ai giovani della Federazione Università Cattolica Italiana, in occasione del Congresso straordinario per la Beatificazione di Papa Paolo VI – ad Arezzo dal 16 al 18 ottobre – il quale fu Assistente Centrale della Fuci dal 1925 al 1933. Papa Francesco ha affidato ai giovani studenti tre parole: studium, ricerca, frontiera.

Studium perché “studiare è assecondare una precisa vocazione. L’essenziale della vita universitaria risiede nello studio, nella fatica e pazienza del pensare che rivela una tensione dell’uomo verso la verità, il bene, la bellezza”. Ricerca perché “il metodo del vostro studio sia la ricerca, il dialogo e il confronto. La Fuci sperimenti sempre l’umiltà della ricerca, quell’atteggiamento di silenziosa accoglienza dell’ignoto, dello sconosciuto, dell’altro e dimostri la propria apertura e disponibilità a camminare con tutti coloro che sono spinti da un’inquieta tensione alla Verità, credenti e non credenti, stranieri ed esclusi”. Frontiera perché “l’università è una frontiera che vi aspetta, una periferia in cui accogliere e curare le povertà esistenziali dell’uomo. La povertà nelle relazioni, nella crescita umana, tende a riempire teste senza creare un progetto condiviso di società, un fine comune, una fraternità sincera. Abbiate sempre cura di incontrare l’altro, cogliere ‘l’odore’ degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce”.

Papa Francesco ha concluso il suo messaggio ricordando ai giovani che a loro “è affidato specialmente questo compito: abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l’umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento. Vi affido al Beato Paolo VI che nella comunione dei Santi incoraggia il vostro cammino e, mentre vi chiedo di pregare per me, di cuore vi benedico, insieme con i vostri Assistenti, familiari ed amici”.

Domenica è prevista la celebrazione in cui il Papa proclamerà beato Paolo VI e oggi nella Sala Stampa Vaticana si è tenuto un briefing proprio sulla figura di Giovanni Battista Montini. “Pochi come lui hanno saputo capire le ansie, le attese e le aspirazioni degli uomini e delle donne del nostro tempo. Fu proprio molto sensibile alle sfide che la modernità poneva alla fede e in questo si rivelò un grande uomo di dialogo – Così il cardinale Giovanni Battista Re, ha descritto il futuro beato – L’augurio è proprio questo: che la beatificazione di Paolo VI serva a far conoscere di più questo Papa e anche a far accogliere il grande messaggio che ci viene da tutta la sua vita, che è stata realmente ricca di spiritualità”. Alla celebrazione che si terrà domenica in Piazza San Pietro, è prevista anche la partecipazione del Papa emerito Benedetto XVI.