ENCICLICA, PADRE LOMBARDI: “LAVORO PERSONALE DEL PONTEFICE”

Il rispetto dell’ambiente è il centro della nuova enciclica di Papa Francesco. “Un documento preparato personalmente dal Pontefice – ha spiegato Padre Federico Lombardi durante la presentazione – e che è stato inviato per tre volte in un mese a tutti i vescovi del mondo, l’ultima appena due giorni fa. A testimonianza di quanto Francesco tenga a che il suo messaggio raggiunga i fedeli che popolano ogni angolo del Pianeta. Bergoglio nel suo lavoro “ha ampiamente e lungamente riflettuto ma non in solitudine e ha ascoltato il consiglio di tante persone”. L’importanza del testo, a pochi mesi dalla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici, è avvertita da tutti. “Non c’era mai stata fino ad ora un’intensa e prolungata attesa di un singolo documento. L’umanità – ha sottolineato Lombardi – ha dimostrato di aver desiderato questo documento”

A presentare il testo ufficiale, oggi nell’aula nuova del sinodo in Vaticano, ci sono Hans Joachim Schellnhuber, Professore di Fisica Teorica all’Università di Potsdam e Direttore dell’Institute for Climate Impact di Potsdam in Germania, il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, Carolyn Woo, Ceo e Presidente del Catholic Relief Services e già Decano del Mendoza College of Business, University of Notre Dame, negli Stati Uniti e il Metropolita di Pergamo John Zizioulas in rappresentanza del Patriarcato Ecumenico e della Chiesa Ortodossa (il Papa, lo ha riferito egli stesso di recente, aveva invitato direttamente il patriarca ecumenico Bartolomeo). Ma il vero colpo di scena è la partecipazione, tra i relatori, di Valeria Martano, umile maestra elementare della periferia di Roma e militante della Comunità di Sant’Egidio.

La lettera papale – la seconda dopo la la Lumen fidei, scritta a quattro mani con Benedetto XVI, e il secondo documento bergogliano dopo l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium – esce oggi in sei lingua (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, arabo) dopo che una prima bozza – 192 pagine, sei capitoli, due preghiere finali – era stata anticipata nei giorni scorsi, violando l’embargo, dal sito di un noto settimanale italiano. La tempistica della sua pubblicazione, lo ha spiegato il Papa stesso nel corso del suo viaggio in Sri Lanka e Filippine lo scorso gennaio, è in vista del vertice Onu sul clima che si terrà a Parigi a dicembre, dopo quello in Perù: “La prima bozza – raccontò il Papa – l`ha fatta il cardinale Turkson con la sua équipe. Poi io con l`aiuto di alcuni ho preso questa e ci ho lavorato. Poi con alcuni teologi ho fatto una terza bozza e ho inviato una copia alla Congregazione per la Dottrina della Fede, alla Seconda Sezione della Segreteria di Stato e al Teologo della Casa Pontificia, perché studiassero bene che io non dicessi ‘stupidaggini’. Tre settimane fa ho ricevuto le risposte, alcune grosse così, ma tutte costruttive. E adesso mi prenderò una settimana di marzo, intera, per finirla. Credo che alla fine di marzo sarà finita e andrà alle traduzioni. Penso che se il lavoro di traduzione va bene – mons. Becciu mi sta ascoltando: lui deve aiutare per questo -, se va bene a giugno/luglio potrà uscire. L`importante è che ci sia un po` di tempo tra l`uscita dell`Enciclica e l`incontro a Parigi, perché sia un apporto. L`incontro in Perù non è stato un granché. A me ha deluso la mancanza di coraggio: si sono fermati a un certo punto. Speriamo che a Parigi siano più coraggiosi i rappresentanti per andare avanti in questo”.

Proprio il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è recato in Vaticano nei mesi scorsi per parlare con il Papa. Aumentando l’allarme di quanti, Oltreatlantico ma non solo, guardano con sospetto ad un Papa già accusato di marxismo. L’Heartland Institute, un think tank conservatore assai vicino all’industria dei combustibili fossili, venne a Roma negli stessi giorni per fare appello al Papa a non credere alle sirene di chi denuncia la responsabilità umana nel cambiamento climatico. I tea party sono in fibrillazione. La presenza, ad un convegno vaticano, dell’economista Jeffry Sachs ha fatto storcere il naso a più di un conservatore. Le critiche preventive all’enciclica sono già numerose. Il candidato repubblicano alle presidenziali Usa Rick Santorum ha invitato il Papa a lasciare i temi del cambiamento climatico agli scienziati, così l’altro candidato Jeb Bush. L’economist ha scritto, sulla base della prima bozza, una prima recensione perplessa. Il Pew Forum on Religion and Public Life di Washington ha pubblicato in questi giorni un sondaggio che mostra come i cattolici che credono nel riscaldamento globale sono piuttosto divisi su base politica: l’85% dei cattolici democratici, il 51% dei repubblicani. Molto simili, comunque, le opinioni sul Papa: favorevoli circa al 90 per cento tanto i democratici che i repubblicani.