EGITTO, IL PATRIARCA COPTO SOSPENDE LE CATECHESI A CAUSA DELLE VIOLENZE

Il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha annunciato la sospensione delle tradizionali catechesi settimanali da lui tenute al Cairo il mercoledì pomeriggio, a causa della nuova sequenza di attacchi subiti da comunità copte in varie zone dell’Egitto da parte di gruppi estremisti.

L’annuncio e la motivazione della scelta sono stati comunicati dallo stesso Papa Tawadros in occasione della sua ultima catechesi pubblica. Il Primate della Chiesa copta ortodossa ha aggiunto che nelle prossime settimane dedicherà il suo tempo soprattutto alla preghiera per le famiglie colpite dalle violenze. In passato il Patriarca aveva sospeso per circa dieci settimane le sue catechesi pubbliche, nell’estate 2013, segnata dagli scontri – con assalti a decine di chiese – che avevano sconvolto il Paese in seguito alla deposizione del Presidente islamista Morsi.

Questa nuova lunga catena di violenze ha avuto il suo epicentro nel governatorato di Minya, – città egiziana di quasi 200 000 abitanti, a circa 250 km a sud del Cairo, sulla sponda sinistra del fiume Nilo – dove domenica 17 luglio un cristiano copto è stato ucciso da assalitori musulmani durante una rissa.

Solo giovedì scorso, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi aveva lanciato un appello alla concordia religiosa, ribadendo l’intenzione di perseguire per legge gli artefici di attacchi a sfondo religioso. Ma poco dopo l’appello presidenziale, nuovi scontri si erano registrati in un villaggio presso Beni Suef, dove quattro case di cristiani copti sono state assaltate da facinorosi musulmani che accusavano i copti di voler costruire senza permessi una chiesa, nonostante il proprietario del terreno negasse la veridicità delle accuse. In quella occasioni, gli assalitori erano stati solo redarguiti e invitati a fare un percorso di riappacificazione, senza però incorrere nel penale.