Cristiani e musulmani dello Sri Lanka: “Impegno comune per rafforzare l’armonia religiosa”

Leader cristiani e musulmani dello Sri Lanka – Stato insulare asiatico noto anche come Ceylon – hanno deciso di lavorare insieme per rafforzare l’armonia tra le loro comunità religiose. L’iniziativa, denominata “Nel nome di Dio, il compassionevole, il misericordioso”, è stata lanciata dal National Christian Council of Sri Lanka (Nccsl) e da diversi fedeli islamici, che si sono impegnati a portare avanti un programma comune in 10 punti per costruire la pace e la giustizia sociale.

L’impegno congiunto era stato deciso lo scorso 9 novembre quando esponenti delle denominazioni cristiane (metodisti, anglicani, Chiesa di Ceylon, laici cattolici) e leader musulmani si erano incontrati all’istituto “Hector Kobbekaduwa Agrarian and Research Training” e per firmare l’iniziativa.

Tra i 10 punti sottoscritti dai presenti, vi sono: l’impegno a onorare il meglio delle proprie tradizioni, rispettando la fede dell’altro; promuovere la vita comune; riconoscere le differenze; esprimersi in maniera rispettosa nei confronti di culture, tradizioni e scritture delle altre religioni; sviluppare e sostenere rapporti di amicizia; incoraggiare l’incontro tra membri di comunità differenti; rinunciare alla violenza e a espressioni discriminatore ed estremiste.

Secondo il sacerdote anglicano Maxwell Doss, perché l’iniziativa abbia successo “necessitiamo di un grande sostegno da parte del clero e dei leader ecclesiastici. Se riusciremo a vivere rispettando le 10 promesse, costruiremo un Paese stupendo, non solo per l’armonia tra cristiani e musulmani, ma tra i popoli di ogni religione”. Da parte sua, l’islamico Mohammad Saleem ritiene che il documento sia “un buon inizio”. “Ho dato il mio pieno appoggio – ha detto il religioso – perché so quanto valore ha l’armonia nel nostro Paese. Dobbiamo lavorare a lungo su questioni interreligiose”.

A Ceylon, su 21 milioni di abitanti, il buddhismo Theravada (70,2%) e l’induismo (12,6%) sono le religioni predominanti, seguite per diffusione dall’islam (9,7%) (in maggioranza sunniti) (7%) e Cristianesimo (7,5%) di cui 6,5% Cattolici e 1% Protestanti. “Nella nostra terra – conclude Ralston Weinman, membro del Ncc – i cristiani e i musulmani sono minoranze religiose, con radici storiche nella fede in Abramo. Questa eredità condivisa coincide con la nostra ‘chiamata’ in Cristo attraverso la vita e il lavoro come comunità e popolo, con un senso di approccio ecumenico”.