Così l'Indonesia risponde al terrorismo

Il terrorismo islamico in Indonesia colpisce come un martello, ma i cristiani non si lasciano schiacciare. Lo testimonia quanto avvenuto lo scorso 8 maggio, a pochi giorni dal triplice attentato di una famiglia di kamikaze contro delle chiese nella città di Sumaraya che ha ucciso dieci persone: quattro giovani sono stati ordinati sacerdoti da mons. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, arcivescovo di Giacarta. La cerimonia – come informa AsiaNews – ha avuto luogo presso la parrocchia di St. Laurentius di Serpong (reggenza di Tangerang), in una chiesa gremita di fedeli, sacerdoti e parenti.

La fede di questi giovani è forte. Lo si evince dalle loro parole, raccolte da AsiaNews. Uno di loro, padre Joseph Purboyo Diaz, ha raccontato all'agenzia: “Ho sempre avuto talento e passione per la musica. Per questo volevo diventare un musicista, ma Dio ha ‘deviato’ il mio percorso per farmi diventare sacerdote. La mia prima vocazione è sbocciata quando ero un chierichetto e poi sono entrato nel seminario minore di Pejaten. Ciò che mi ha reso così fedele nella mia vocazione sacerdotale è la mia ‘prova’, quando mi è stato chiesto di andare a piedi da Giacarta a Bandung per alcuni giorni ed in seguito un periodo come insegnante di bambini con bisogni speciali a Giacarta. Anche la vita a Papua, dove ho trascorso due lunghi anni, è stata molto importante. Dovevo camminare per ore anche solo per incontrare i cattolici di alcune zone remote, nonostante fossi molto malato di malaria”.