Corea del Nord sempre più pericolosa per i cristiani

Le persecuzioni di cristiani in Corea del Nord sono destinate ad aumentare nell'anno in corso. A denunciarlo sono proprio alcuni seguaci di Cristo di nazionalità nordcoreana all'agenzia missionaria “Open Doors”.

Il trend

Come riporta l'organizzazione che aiuta i cristiani perseguitati, nell'ultimo periodo si è registrato un aumento del numero di arresti e di rapimenti di  missionari della Corea del Sud.
Risulta anche potenziato il controllo delle frontiere e più duri sono i provvedimenti del regime comunista di stroncare il fenomeno dell'evangelismo

L'incontro con Trump

Nel corso dello storico vertice dello scorso giugno tra Donald Trump e Kim Jong-un, il presidente americano aveva sollevato il problema della sistematica violazione dei diritti umani nel Paese. Gli impegni presi dal presidente nordcoreano in nome della pacificazione della penisola avevano fatto ben sperare anche per un possibile allentamento della persecuzione che subisce chi vuole professare la fede cristiana. 

Prigionieri del regime

Per il 18esimo anno consecutivo, anche nel 2019 è la Corea del Nord il luogo più pericoloso per i cristiani, più dell'Afghanistan, della Somalia, della Libia, dell Pakistan. Il Paese di Kim Jong-un, infatti, si colloca ancora una volta al primo posto nella classifica stilata da Open Doors. A Pyongyang si può correre il rischio di essere arrestati ed inviati nei campi di prigionia dal dipartimento della Sicurezza di Stato per il solo possesso di una Bibbia in casa. Il regime considera i cristiani degli elementi ostili, li giudica delle “spie” dell'Occidente e li perseguita per questo. Una situazione che era persino peggiore quando al potere c'era Kim Jong Il, padre dell'attuale presidente Kim Jong-un. Si ritiene che ci siano almeno 70mila cristiani detenuti nei campi di concentramento del regime nordcoreano, quasi tutti denutriti e costretti addirittura a mangiare erba.Secondo la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord nel Paese ci compiono “indicibili atrocità” ai danni di coloro i quali professano di amare Cristo.