Comunità di don Benzi, le ex schiave fanno gli auguri al Papa

L’incontro “straordinario e sorprendente” c’è stato lo scorso agosto. Papa Francesco ha fatto visita a 20 giovani ragazze liberate dalla schiavitù della tratta e della prostituzione, presso una casa a Roma di pronta accoglienza dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi.

Un’esperienza che ha segnato positivamente il cuore di queste givani, che a mesi di distanza non dimenticano. E anzi, con l’occasione del Natale, alcune di loro hanno deciso di scrivere al Santo padre una lettera. In Terris ne pubblica integralmente tre, tra le più toccanti.

  • “Ciao Papa, io sono una delle ragazze accolte dalla Comunità Giovanni XXIII che hai incontrato  il 12 agosto insieme a ad altre  giovani donne schiave della prostituzione. Fu veramente una grande sorpresa perché mai potevamo immaginare di incontrare il Papa. Infatti don Aldo ci aveva detto che sarebbe venuto a trovarci un cantante famoso. Si ricorda quanto abbiamo riso insieme mentre il don lo raccontava? E’ stata una visita senza fiato. Noi non potevamo credere che un Papa viene a incontrare delle ex prostitute che sono state disprezzate e abbandonate da tutti. Solo la Comunità di don Benzi ci ha salvate e  se oggi siamo in questa casa è grazie all’amore di questa Chiesa. Grazie Papa per averci ascoltate attentamente e per le sue attenzioni per noi. Grazie per averci servito da bere come se fossimo le sue figlie e per il suo sorriso e la sua profonda emozione in quelle parole che non dimenticheremo mai. Vogliamo farti tanti auguri di buon compleanno perché questa festa sia piena di tante benedizioni.
    Josephine

“Io vi chiedo perdono per tutti quegli uomini che vi hanno fatto soffrire”, disse Francesco rivolgendosi alle ragazze. «Chiedo perdono per tutti quei cattolici e credenti che vi hanno sfruttato, abusato e violentato. Vivete con speranza e gioia il futuro che vi attende”.

  • “Caro Papa, buon compleanno per questi 80 anni. Io ti ho parlato della mia vita tanto dura. Ti ricordi? Sono la ragazza che ha sofferto nel deserto e che doveva bersi le urine… poi le torture e le tante cicatrici sul corpo che hai visto. Sono tanto  ammalata di depressione e altri problemi di salute. Non ho più nessuno ma solo la comunità. Se don Aldo  e Marina non venivano quella notte a convincermi io sarei morta. Poi sei arrivato tu Papa e ci hai fatto il regalo più bello della nostra vita. Grazie Grazie e ricordati sempre di noi perché abbiamo tanto bisogno di te. Ora siamo ritornate nella casa rifugio perché i magnaccia ci cercano.. E se un giorno ci vieni a trovare? Noi saremo felicissime di rivederti perché tu ci dai la forza di vivere… anzi di sopravvivere. Buon Compleanno Papa Francesco, ti vogliamo tanto bene”.
    Atikah

Il Papa, ascoltò tutte con attenzione e commozione, dicendo ad ognuna parole di conforto. Nel suo colloquio con i responsabili della Comunità, papa Francesco sottolineò infine l’importanza di “tenere vivo il tema, anche nei confronti di chi ha responsabilità istituzionali”.

  •  “Papa, sei l’uomo più forte, un vero santo. Io sto facendo con l’uncinetto, come mi ha insegnato mamma Marina, a fare un regalino per te… Lo vuoi? Certo non è importante, ma se bevi il the lo puoi mettere sotto la tazza, cosi ti ricordi di noi. Sai che la mia testa non è piu tanto giusta perche ogni tanto voglio uccidermi… quando penso alle botte e a quelli uomini cattivi che mi hanno tolto tutto, anche la salute… Hai visto che sto imparando piano piano a camminare? ma è tanto difficile… Mi vieni a trovare di nuovo? Sarebbe bello ma è solo un sogno… Tanti auguri, buon compleanno mio papà”.
    Alenka