Chiese chiuse in tutta l'isola, messe solo in diretta tv

E' ancora alta la tensione in Sri Lanka dove, nella Domenica della Divina Misericordia – la prima domenica dopo Pasqua – tute le chiese sono rimaste chiuse per la paura che si potessero verificare dei nuovi attacchi. I fedeli, per celebrare l'eucaristia, si sono raccolti in luoghi non di culto come scuole o case private. Il cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha celebrato la messa in diretta televisiva nella cappella della sua residenza privata, alla presenza di alcuni membri del clero, del presidente del Paese, Maithrpala Sirisena, il primo ministro Ranil Wickremesinghe e il leader dell'opposizione Mahinda Rajapaksa. 

Stato di massima sicurezza

Come riportail sito www.vaticannews.va, la decisione è stata presa a causa dello stato di massima allerta che il Paese vive in seguito agli attentati che lo hanno colpito il giorno di Pasqua provocando almeno 300 morti. E proprio sulla scia degli attacchi, le autorità dello Sri Lanka hanno imposto il divieto di usare i velo integrale. La notizia è riportata dalla Bbc. Il presidente Maithripala Sisirsena ha precisato che si tratta di una msura di emergenza, specificando che – anche se il niqaq e il burqa non sono espressamente citati – verrà messo al bando ogni indumento che “ostacoli l'identificazione” verrà messo al bando.