Covid, chiese senza acquasantiere. Ad Avio (Trento) il primo dispositivo-aspersione antivirus

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Foto © Umit Bektas per Reuters

Chiesa in sicurezza. I luoghi di culto, secondo le norme del ministero della Salute, devono essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione. Mediante la pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. E va favorito il ricambio dell’aria. I vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, devono essere accuratamente disinfettati. Al termine di ogni celebrazione. Le acquasantiere della chiesa devono essere mantenute vuote.chiesa

Dispositivo in chiesa

Fede più ingegno in chiesa. Il virus e i Dpcm da quindici mesi hanno asciugato le acquasantiere delle chiese. In nome dell’emergenza sanitaria, si sono dovuti arrendere. Ora ad Avio, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, è comparso il primo dispositivo di aspersione automatica di acqua benedetta. Afferma il parroco, don Luigi Amadori. “Il sistema è doppio. I fedeli allungano la mano. E, grazie a una fotocellula, ricevono prima una piccola dose di igienizzante. E poi, spostandosi leggermente, azionano un’altra camera elettronica. Che fa scendere alcune gocce benedette. Tutto ciò rispettando le norme liturgiche e anti contagio. Al punto che abbiamo ricevuto il doppio benestare. Dalla diocesi, per l’aspetto spirituale. E dall’azienda sanitaria che ha certificato il nostro dispositivo”. chiesa

Termoscanner

L’idea è venuta alla cooperativa Ampex di Avio. Specializzata nel settore fotovoltaico. E degli impianti elettrici civili e industriali. “Durante i mesi più bui del Covid ci siamo fermati”, racconta il legale rappresentante della coop, Mauro Debiasi. E aggiunge:  “per me è stato un momento di riflessione importante. Stavo pensando di progettare un totem termoscanner. Poi l’dea. Mi dispiaceva entrare in chiesa. E non poter intingere le mani nell’acquasantiera per salutare Dio. Ho coinvolto tutto il personale. Ingegneri. Elettricisti. Operai. Fabbri. L‘idea ha conquistato il parroco e i fedeli. Siamo una piccola comunità. Tutti si sono messi a disposizione. Dal prototipo siamo passati alla realizzazione. Grazie al presidente della provincia, Maurizio Fugatti, abbiamo ricevuto le indicazioni giuste. Per sottoporre il dispositivo a certificazione sanitaria. Oggi tutti entrano in chiesa. E guardano con ammirazione la nostra invenzione”.

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Foto © Tyrone Siu per Reuters

Primato

E ora Ampex e il parroco inseguono un altro primato. “Abbiamo progettato il primo distributore elettronico di particole per la comunione- spiega Debiasi – Cilindro di acciaio a pulsante che risponde alle più rigide imposizioni sanitarie. Il sistema è già al vaglio delle autorità liturgiche della Santa Sede“.