Chi è violento è un debole

C'è una violenza fisica, morale e verbale sulle donne, sugli uomini, sugli animali e su tutte le cose create che turba la Bellezza che Dio ha messo in ogni persona e nel mondo creato. I cristiani dicono: no ad ogni forma di violenza, non per un pacifismo sterile, ma per il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo (Ad esempio: La “teoria della non-violenza” di Gandhi è stata presa da lui stesso dalle beatitudine evangeliche).

Il Vangelo della pace e della fraternità ci fa essere contro tutte le guerre e le violenze, perchè siamo figli di Dio e non figli dei fiori. La violenza verbale, ad esempio, è collegata al potere che uno vuole esercitare sull'altro. Uno psicologo scrive che: “Cercare di oscurare le virtù degli altri esaltandone i difetti, non è altro che bisogno di accettare di se stessi. Mettere gli altri in situazioni di svantaggio, sminuirne il valore, approfittare della nostra forza e qualsiasi altra azione che possa svalutare una persona, non è altro che un gesto miserabile”.

Chi siamo noi per giudicare, denigrare oppure sparlare degli altri? Ha ragione Papa Francesco: “Prima di giudicare, guardati allo specchio!”. Allo specchio delle proprie fragilità, dei propri peccati e ad un'esame profondo di coscienza di come prego Dio e come amo gli altri, in modo particolare il mio prossimo. La violenza sembra forza, ma è debolezza, ed è una maschera di ferro che ci fa avere un cuore di latta, invece dovremmo essere esperti di umanità, di fraternità, di pace, di perdono e di compassione vera. Penso spesso che ognuno di noi vale molto di più di quello che pensano gli altri e di quello che pensiamo noi di noi stessi (alle volte abbiamo una bassa stima di noi), ma noi valiamo per Dio più degli angeli, più del cielo, più dell'universo intero.

Facevo giorni fa questa domanda ai detenuti del carcere dove vado: “C'è un'altro modo per rispondere alla vostra vita oltre la rabbia, l'odio, il rancore, la vendetta, la disperazione verso le situazioni della vostra vita e verso chi vi ha fatto del male?”. Non siamo tutti innocenti, ma siamo tutti colpevoli di non amare abbastanza gli altri, siamo tutti colpevoli, perché ci sentiamo troppo giusti e buoni nei confronti degli altri, siamo tutti colpevoli dei doni che abbiamo e non diamo agli altri, siamo tutti colpevoli di aver messo quel giusto, Gesù, sulla croce. Come posso rispondere alle persone moleste (sopportare le persone moleste è un'opera di misericordia)? Con la preghiera, il perdono, la vita, impegnandomi ancora di più nella strada della Luce e del bene. Fai silenzio, parleranno le lacrime che hai asciugato, i poveri che hai aiutato, la gente che hai fatto sorridere, ma soprattutto parlerà Dio nella tua vita. La volontà di Dio che stai compiendo insieme alle sue opere, non hanno bisogno di difesa o di trovare giustificazioni, anzi si difendono da sole, basta solo attendere in silenzio con la pazienza che è la forza che Dio che ci dà nelle prove.

Chiudiamo una bellissima preghiera trovata sul web: “Nel tuo nome, Dio della pace, m'impegno oggi a vivere, praticare e insegnare la nonviolenza di Gesù, a rinunciare alla violenza e a non cooperare con la violenza del mondo; ad amare ciascuno come mia sorella e mio fratello; a rispondere con l'amore e a non reagire con violenza; a perdonare coloro che mi hanno ferito e a riconciliarmi con ciascuno; ad accettare la sofferenza nel mio operare per la giustizia, piuttosto che infliggere altre sofferenze; a vivere in maniera più semplice in unità con tutta la creazione; a lavorare con gli altri per l'abolizione della guerra, della povertà, delle armi nucleari, del riscaldamento globale e di ogni violenza; a seguire Gesù il nonviolento, sulla via della croce, nella nuova vita di risorti, sapendo che la mia vita è nelle tue mani o Dio, che la vita, l'amore e la pace sono più forti della morte,dell'odio e della guerra; a cercare il regno di Dio della nonviolenza per il resto della mia vita; e a promuovere e di insegnare il messaggio evangelico della nonviolenza. Dio della pace donami la grazia e la forza di compiere questo impegno e fa' di me uno strumento della tua pace“. Amen