Cardinal Urosa: “Votare per contrastare il totalitarismo”

Si svolgono quest’oggi in Venezuela le elezioni per scegliere i governatori dei 23 Stati in cui è diviso il Paese. Nuova sfida, dunque, tra il presidente Nicolas Maduro e l’opposizione che, oltre a denunciare irregolarità già prima dell’apertura dei seggi, si ritrova divisa tra chi invita a recarsi alle urne e chi grida al boicottaggio di quella che viene considerata una “elezione-truffa” che non farebbe altro che legittimare una “dittatura”. La Conferenza Episcopale Venezuelana sottolinea l’importanza del voto, poiché attraverso di esso si può contrastare “il progetto totalitario dell’Assemblea Nazionale Costituente”, formata contro la volontà della maggioranza dei cittadini per instaurare un regime comunista.

I vescovi: “Andate a votare”

“Il 15 ottobre, i venezuelani con diritto di voto, hanno un dovere nei confronti del Paese, delle regioni e delle generazioni future. Non dobbiamo tirarci indietro per diffidenza e scoraggiamento – scrivono i presuli in una nota -. Non partecipare al voto è condannare noi stessi e condannare le generazioni future a vivere nella mancanza di quanto è più elementare per una vita dignitosa e serena, come il cibo, i medicinali e la sicurezza personale e legale”.

“Votare è l’unico modo di mandare avanti la democrazia”

Ai microfoni della Radio Vaticana, l’arcivescovo di Caracas, il cardinale Jorge Liberato Urosa Savino, commenta così la presa di posizione dei presuli: “Noi invitiamo sempre gli elettori a votare, perché è l’unica maniera di mandare avanti una democrazia. In questo momento è molto importante il voto per dimostrare qual è la situazione del governo che in questo momento, ha un appoggio ridottissimo da parte del popolo. Noi vescovi abbiamo organizzato questa giornata di preghiera perché queste elezioni si svolgano in pace, senza violenza”. Il porporato rigetta le tesi che mettono in dubbio la trasparenza di queste elezioni, e che serviranno soltanto a legittimare il governo di Maduro: “No, non si tratta di questo, ma di dimostrare che il popolo venezuelano, anche con gli ostacoli che vengono messi, è un popolo democratico che vuole un governo diverso da quello che ha ridotto il Venezuela a un Paese in rovina. Quanti non vogliono votare perché così si legittimerebbe il governo o il Consiglio nazionale elettorale o l’Assemblea Costituente, si sbagliano. Noi stiamo votando anche contro questi ostacoli e anche contro questo governo e contro la Costituente“.

“Eleggere persone democratiche”

“Tutti sappiamo che il Consiglio nazionale elettorale non è trasparente – afferma il cardinale -: è di parte, in favore del governo. Questa è una cosa per la quale dovranno rispondere al popolo. Anche nonostante questi ostacoli bisogna votare, bisogna eleggere persone democratiche che aiutino a cambiare il governo e che diano la garanzia di governare con giustizia e in favore del popolo e non in favore di un gruppo di politici che vogliono semplicemente sfruttare il potere – conclude -. Noi dobbiamo superare tutti questi conflitti in maniera pacifica: per questo, dobbiamo pregare, dobbiamo pregare molto per difendere i diritti del popolo senza violenza“.