Card. Collins: “La corruzione nasce dall'autoindulgenza”

Il cardinale Thomas Collins, arcivescovo metropolita di Toronto, ha aperto l'annuale Conferenza nazionale dei direttori vocazionali diocesani a Scottsdale con un discorso incalzante rivolto al “suo” clero.

Un'esortazione

Il porporato canadese ha esortato i sacerdoti a “diventare fuoco” perchè “se la fiamma che ci è stata affidata con il battesimo e con l'ordinazione tremola o muore, o si spegne bruscamente, e l'oscurità del male avvolge il sacerdote o il vescovo, allora il caos colpisce i più vulnerabili, e lo splendore del santo sacerdozio è insudiciato”. Non si può essere sacerdoti e al tempo stesso cristiani tiepidi. Lo ha ricordato il cardinale dicendo: “Se noi che siamo vescovi e sacerdoti non diventiamo fuoco, e se quelli che si preparano al sacerdozio non lo fanno, ma invece restano intrappolati nel buio e freddo abbraccio del mondo, della carne e del diavolo, allora siamo destinati alla distruzione. .. e falliamo con coloro i quali vengono affidati alla nostra cura pastorale”.

No all'autoindulgenza

Per il cardinal Collins “un sacerdote dovrebbe essere consumato dalla sua missione, dando la sua vita pienamente a Cristo e al suo popolo, e non semplicemente dando i suoi 'avanzi'”. Non deve inseguire, dunque, l'effimero consenso mondano. Ritornando sul tema del fuoco, l'arcivescovo lo ha ribadito: “Quando il fuoco sacrificale si spegne in un sacerdote o in un vescovo, allora si inizia a mettere prima i propri desideri. Vuole il controllo, o l'adulazione o una vita comoda, o il successo mondano o la popolarità o la soddisfazione delle sue concupiscenze”. Entrando sul tema di più calda attualità, specialmente per la Chiesa nordamericana, il presule ha denunciato l'origine di questi atteggiamenti: “Se i sacerdoti o i vescovi conducono una vita auto-indulgente, allora non dovremmo essere sorpresi se si verificano casi di abuso. L'autoindulgenza è la cultura in cui prosperano sia la corruzione sessuale che quella finanziaria“. C'è bisogno di un cammino di discernimento e di purificazione. Per questo, il cardinale ha ricordato ai sacerdoti canadesi: “Se dobbiamo servire il Signore e invitare altri a farlo, dobbiamo sperimentare una costante purificazione e vivere in uno spirito di pentimento. Lasciate che le erbacce e la spazzatura nei nostri cuori siano gettati nel fuoco “, ha detto.