Bonaventura, un santo ancora attuale

L'Auditorium del Seraphicum ospita oggi, a partire dalle 9, il congresso internazionale “Deus summe cognoscibilis – L'attualità teologica di san Bonaventura“. Si tratta di un appuntamento scientifico promosso assieme alla Pontificia Università Gregoriana, che ha ospitato le prime giornate dei lavori mercoledì e giovedì, e alla Pontificia Università Antonianum, dove si terrà la sessione conclusiva in programma nel pomeriggio, in occasione dell'ottavo centenario della nascita del santo.

La sessione ospitata al Seraphicum verterà su “Ecclesiologia e sacramenti”, con una prima parte (dalle 9 alle 10.30) centrata sul tema “Corpo mistico, Congregatio fidelium, Chiesa gerarchica” e una seconda (dalle 11 alle 12.30) su “Istituzione ‘trinitaria’ dei sacramenti”. Sono previsti gli interventi di W. Henn (OFMCap) della Pontificia Università Gregoriana; D. Vitali, Pontificia Università Gregoriana; P. Martinelli (OFMCap) vescovo ausiliare di Milano; J. A. Wayne Hellmann (OFMConv) della Saint Louis University; G. Bonfrate, Pontificia Università Gregoriana; C. Salto Solá (OFM), Pontificia Università Antonianum. Moderatori A. M. Putti della Pontificia Università Gregoriana e M. K. Zamora (FSCC), Silver Lake College.

“Siamo molto felici di aver collaborato all’organizzazione di questo importante congresso, a carattere internazionale, con altre due realtà accademiche pontificie – spiega il preside del Seraphicum fra Dinh Anh Nhue Nguyen – così come siamo lieti di ospitarne una sessione”.

Al convegno partecipano una cinquantina di relatori e uno degli aspetti affrontati riguarda il rapporto tra Benedetto XVI  e S. Bonaventura. Come noto, il Papa emerito scrisse la sua tesi di abilitazione all'insegnamento proprio sul santo originario di Civita di Bagnoregio, la splendida località viterbese dove il Pontefice tedesco si recò il 6 settembre 2009 in occasione della visita pastorale nella Tuscia. Il “Doctor Seraphicus” ebbe una grande influenza sulla formazione di Ratzinger, che ha inviato un messaggio ai partecipanti del congresso in cui afferma, tra l'altro: “Mi accorgo di quanto l’immagine di san Bonaventura nel frattempo si sia arricchita e quanto, perciò, egli abbia da dirci proprio in questo particolare momento storico. Per questo non posso che essere riconoscente per ciò che sarà approfondito e discusso nel Simposio”.

In serata, alle 19, mons. Martinelli celererà la Messa per gli 800 anni della nascita di Bonaventura nella basilica romana di S. Antonio. Durante la celebrazione eucaristica sarà esposta la reliquia del braccio del santo, autore della “Vita di san Francesco” e di altre opere teologiche, per le quali Sisto V lo proclamò dottore della Chiesa. Una nota spiega che “Poco dopo la sua canonizzazione, quando nel 1490 si volle inviare da Lione (dove era morto durante il II Concilio, ndr) a Bagnoregio, sua città natale, una parte del suo corpo come reliquia, si scelse proprio un osso del braccio con cui scrisse la 'Vita di san Francesco'”. Il braccio è l'unica parte del corpo rimasta dopo la distruzione delle altre reliquie avvenuta durante le guerre di religione e pertanto l'esposizione a Roma acquista un significato particolare”.