Bergoglio: “Una società senza madri sarebbe disumana”

“Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale”. Lo ha detto Papa Francesco nella prima udienza generale dell’anno in Aula Paolo VI dinanzi a circa 3.500 fedeli. Il Pontefice ha proseguito le catechesi sulla famiglia approfondendo la figura della madre. Questa donna, ha affermato, “pur essendo molto esaltata dal punto di vista simbolico – tante poesie, tante cose belle che si dicono poeticamente della madre – viene poco ascoltata e poco aiutata nella vita quotidiana, poco considerata nel suo ruolo centrale nella società. Anzi, spesso si approfitta della disponibilità delle madri a sacrificarsi per i figli per ‘risparmiare’ sulle spese sociali”.

“Bisognerebbe comprendere di più – ha continuato – la loro lotta quotidiana per essere efficienti al lavoro e attente e affettuose in famiglia; bisognerebbe capire meglio a che cosa esse aspirano per esprimere i frutti migliori e autentici della loro emancipazione”. Ha poi raccontato la sua personale esperienza: “Io ricordo a casa, eravamo cinque e mentre uno ne faceva una, l’altro pensava di farne un’altra, e la povera mamma andava da una parte all’altra, ma era felice. Ci ha dato tanto”. “Le madri – ha osservato – sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico”. Il vescovo di Roma successivamente ha citato l’arcivescovo assassinato nel 1980, Oscar Arnulfo Romero, che sosteneva come il martirio sia “dare la vita a poco a poco”.

Anche la madre “senza timore, con la semplicità del martirio materno, concepisce nel suo seno un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto. E’ dare la vita. E’ martirio”. “Essere madre – ha proseguito – non significa solo mettere al mondo un figlio, ma è anche una scelta di vita”. Il Santo Padre ha evidenziato un’altra importante responsabilità della madre, quella di trasmettere “il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di devozione che un bambino impara, è inscritto il valore della fede nella vita di un essere umano”. “E’ un messaggio – ha sottolineato – che le madri credenti sanno trasmettere senza tante spiegazioni: queste arriveranno dopo, ma il germe della fede sta in quei primi, preziosissimi momenti”.

Il successore di Pietro ha concluso la catechesi ricordando che la Chiesa “è nostra madre! Noi non siamo orfani, abbiamo una madre! La Madonna e la madre Chiesa e la nostra mamma”. Al termine dell’udienza ha salutato una delegazione di imam francesi impegnata nel dialogo tra cristiani e musulmani e alcuni polacchi superstiti del campo di concentramento di Auschwitz. Infine ha ringraziato il Golden Circus di Liana Orfei che ha compiuto una breve e divertente esibizione: “La gente che fa lo spettacolo nel circo crea bellezza, sono creatori di bellezza, e questo fa bene all’anima. Quanto bisogno abbiamo noi di bellezza!”.