Bergoglio ricorda i martiri inglesi

Non può essere una coincidenza il fatto che la comunità del vostro Seminario abbia generato quarantaquattro martiri, rendendoli capaci di emettere prontamente il giuramento missionario, pronunciato per la prima volta nel 1578 da San Ralph Sherwin nel giorno della festa di San Giorgio!“. Lo ha detto Papa Francesco durante l'incontro di oggi con la comunità del Pontificio collegio Beda, il seminario internazionale inglese di Roma.

L'esempio di San Tommaso Moro

Il Pontefice ha sottolineato nell'occasione un aspetto particolare di San Tommaso Moro: l'umorismo. “Nella vita cristiana c'è un ostacolo rilevante di fronte ad ognuno di noi: la paura. Ma noi possiamo superarlo con l'amore, la preghiera e il buon umore“, ha detto citando la recente Esortazione Apostolica “Gaudete et exsultate”, con la preghiera attribuita a San Tommaso Moro il quale riteneva che “a volte la tristezza è legata all'ingratitudine, con lo stare talmente chiusi in se' stessi da diventare incapaci di riconoscere i doni di Dio”. 

Niente paura

“Vi incoraggio inoltre a non avere paura di voi stessi prendendo l'esempio dal vostro celeste Patrono, che non permise ai suoi peccati passati e ai limiti umani di impedirgli di servire Dio fino alla fine” così, ha assicurato Francesco, “non solo sarete capaci di superare le vostre paure, ma aiuterete anche gli altri a superare le loro”. Infine, ha aggiunto il Papa sempre rivolto ai giovani sacerdoti e seminaristi inglesi, “coltivando le amicizie, le buone e sane relazioni che vi sosterranno nel vostro futuro ministero, sono certo che riconoscerete i vostri veri amici, che non sono semplicemente quelli che vanno d'accordo con voi, ma sono doni del Signore per aiutarci a camminare verso ciò che è giusto”.

Fermezza interiore

Nel suo discorso il Papa ha citato anche un altro grande santo umorista: San Filippo Neri che aveva reso omaggio alla “fermezza interiore” dei Martiri del Collegio Beda. La fermezza, ha sottolineato Francesco “è essenziale per noi che cerchiamo di seguire Gesù, che ci chiama nella nostra povertà per servire la sua maestà, e che rivela la sua maestàin mezzo ai poveri”. Con la guida e l'ispirazione di questi santi, ha detto ancora il Papa ai giovani sacerdoti e seminaristi inglesi, “spero che sarete capaci di sviluppare quella fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme In tal modo spero che non avrete paura delle difficoltà e delle prove e della lotta incessante contro il peccato“.