BERGOGLIO: LA FAMIGLIA E’ UNA “COMUNITÀ UMANA FONDAMENTALE E INSOSTITUIBILE”

Papa Francesco torna a parlare di matrimonio e famiglia durante l’udienza generale del mercoledì. Come premessa, il Santo Padre ricorda all’uditorio gli imminenti appuntamenti a riguardo: l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia (Stati Uniti) e il Sinodo dei Vescovi a Roma. Eventi voluti per far riflettere fedeli e non credenti sulla “portata universale del cristianesimo e su questa comunità umana fondamentale e insostituibile che è appunto la famiglia”.

L’attuale civiltà sembrerebbe essere dominata da quella che Bergoglio definisce una “tecnocrazia economica”. In questo scenario, una nuova alleanza dell’uomo e della donna diventa non solo necessaria, ma anche strategica per l’emancipazione dei popoli dalla “colonizzazione del denaro”. Di questa alleanza, la comunità coniugale-famigliare dell’uomo e della donna è la “grammatica generativa, il nodo d’oro” ed essa ha il dovere di ritornare ad orientare la politica, l’economia e la convivenza civile.

Papa Francesco attinge nel suo discorso dalla sapienza della Bibbia riprendendo i passi della Genesi relativi alla creazione di Adamo ed Eva. “Dio – spiega – ha affidato alla famiglia non la cura di un’intimità fine a sé stessa, bensì l’emozionante progetto di rendere “domestico” il mondo”. La famiglia è dunque alla base di una cultura salvifica: essa “ci salva da tanti, tanti attacchi, tante distruzioni, da tante colonizzazioni, come quella del denaro o quelle ideologie che minacciano tanto il mondo”. “La famiglia è la base per difendersi” sottolinea il Papa.

Proseguendo sul solco delle Parola di Dio, Bergoglio evidenzia come il creato venga sin dall’inizio affidato all’uomo e alla donna: “quello che accade tra loro dà l’impronta a tutto. Il loro rifiuto della benedizione di Dio approda fatalmente a un delirio di onnipotenza che rovina ogni cosa. E’ ciò che chiamiamo “peccato originale”. E tutti veniamo al mondo nell’eredità di questa malattia”.

“Nonostante ciò – prosegue – non siamo maledetti, né abbandonati a noi stessi”. Mediante l’inimicizia che Dio pone tra il serpente ingannatore e Eva, il Creatore “segna la donna con una barriera protettiva contro il male, alla quale essa può ricorrere – se vuole – per ogni generazione”. “Vuol dire – spiega Francesco – che la donna porta una segreta e speciale benedizione per la difesa della sua creatura dal Maligno! Pensate quale profondità si apre qui! Esistono molti luoghi comuni, a volte persino offensivi, sulla donna tentatrice che ispira al male. Invece – prosegue – c’è spazio per una teologia della donna che sia all’altezza di questa benedizione di Dio per lei e per la generazione!”.

La misericordiosa protezione di Dio nei confronti dell’uomo e della donna, in ogni caso, non viene mai meno per entrambi. La tenerezza divina si incarna infatti in Gesù di Nazaret, figlio di Dio “nato da donna”. La promessa che Dio fa all’uomo e alla donna, all’origine della storia, include tutti gli esseri umani, sino alla fine. “Se abbiamo fede sufficiente – conclude il Santo Padre – le famiglie dei popoli della terra si riconosceranno in questa benedizione. Camminiamo insieme sotto questa benedizione e sotto questo scopo di Dio di farci tutti fratelli nella vita in un mondo che va avanti e che nasce proprio dalla famiglia, dall’unione dell’uomo e la donna”.