Bergoglio: “La famiglia è la scuola dei futuri cittadini”

“Siamo chiamati ad essere una Chiesa ‘in uscita’ in movimento dal centro verso la periferia per andare verso tutti, senza paure, senza diffidenze e con coraggio apostolico”. Lo ha affermato Papa Francesco nel discorso consegnato durante l’udienza ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) sul tema: “Famiglia e futuro dell’Europa”. Il vescovo di Roma ha ricordato l’importanza che “Pastori e famiglie lavorino insieme, con spirito di umiltà e dialogo sincero, affinché le comunità parrocchiali diventino ‘famiglia di famiglie”.

Ha poi menzionato una serie di “interessanti esperienze su cui volgere la necessaria attenzione e accrescere una proficua collaborazione”: “Fidanzati che vivono seriamente la preparazione al matrimonio; coppie di sposi che accolgono figli di altri in affido temporaneo o in adozione; gruppi di famiglie che in parrocchie o nei movimenti si aiutano nel cammino della vita e della fede”. Inoltre “non mancano diverse esperienze di pastorale della famiglia e di impegno politico e sociale in sostegno delle famiglie, sia quelle che vivono una vita matrimoniale ordinaria, sia quelle segnate da problemi o rotture”.

Queste esperienze, secondo Papa Bergoglio, vanno messe “in rete” coinvolgendo altre Comunità diocesane. Riguardo al campo dell’educazione, “la famiglia che adempie bene alla sua missione nei confronti dei suoi membri è una scuola di umanità, di fraternità di amore, di comunione, che prepara dei cittadini maturi e responsabili”. “Una aperta collaborazione tra realtà ecclesiale e famiglia – ha aggiunto – favorirà la maturazione di uno spirito di giustizia, di solidarietà, di pace e anche di coraggio nelle proprie convinzioni”.

I genitori, “primi e principali educatori dei loro figli”, “hanno il diritto di educarli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose”. In conclusione il successore di Pietro ha invitato i vescovi europei “ad essere una ‘voce profetica’ all’interno della società, soprattutto là dove il processo di secolarizzazione in atto nel Continente europeo tende a rendere sempre più marginale il parlare di Dio”.