Bergoglio: “I leader religiosi denuncino le violazioni dei diritti umani”

“Anche io, vorrei essere lì, ma poiché non posso viaggiare, lo faccio così… ma vi sono tanto vicino in questi momenti di prova”. Lo ha affermato Papa Francesco in un videomessaggio inviato ai profughi iracheni in occasione della visita di due giorni del cardinale Barbarin. Nel quadro del gemellaggio tra le diocesi di Lyon (Francia) e Mossul (Iraq), il porporato, accompagnato da un centinaio di fedeli di Lione, si trova questi giorni – per la seconda volta dopo un primo viaggio del luglio scorso – in visita ai cristiani di Mosul rifugiatisi ad Erbil, nel Kurdistan iracheno. “Vi ringrazio della testimonianza che voi date – ha detto il vescovo di Roma ai profughi – c’è tanta sofferenza nella vostra testimonianza”. “Penso alle piaghe, ai dolori delle mamme con i loro bambini, degli anziani e degli sfollati – ha continuato – alle ferite di chi è vittima di ogni tipo di violenza”.
Il Santo Padre ha ricordato quanto espresso ad Ankara: “particolare preoccupazione desta il fatto che soprattutto a causa di un gruppo estremista e fondamentalista, intere comunità, specialmente – ma non solo – i cristiani e i yazidi, hanno patito, e tutt’ora soffrono, violenze disumane a causa della loro identità etnica religiosa”. “In qualità di capi religiosi – ha ribadito – abbiamo l’obbligo di denunciare tutte le violazioni della dignità e dei diritti umani!”. Teresa del Bambin Gesù, ha poi osservato, “diceva che lei e la Chiesa si sentiva come una canna: quando viene il vento, la tempesta, la canna si piega, ma non si rompe! Voi siete in questo momento questa canna, voi vi piegate con dolore, ma avete questa forza di portare avanti la vostra fede, che per noi è testimonianza”. Voi siete, ha proseguito, “le canne che si abbassano con questo vento feroce, ma poi sorgeranno!”.
Il Pontefice, inoltre, ha chiesto “una maggiore convergenza internazionale volta a risolvere i conflitti che insanguinano le vostre terre di origine, a contrastare le altre cause che spingono le persone a lasciare la loro patria e a promuovere le condizioni perché possano rimanere o ritornare. Io vi auguro che voi ritorniate, che voi possiate ritornare”. “Siete – ha concluso – nel mio cuore, nella mia preghiera e nei cuori e nelle preghiere di tutte le comunità cristiane a cui chiederò di pregare, in special modo per voi, il giorno 8 dicembre, pregare la Madonna perché vi custodisca: Lei è madre, che vi custodisca”.