Bergoglio: “Essere vescovi è un servizio, non un’onorificenza”

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“L’episcopato è un servizio, non un’onorificenza per vantarsi. Essere vescovi vuol dire tenere sempre davanti agli occhi l’esempio di Gesù che, come Buon Pastore, è venuto non per essere servito, ma per servire”. Sono le parole di Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì a piazza san Pietro. Il vescovo di Roma, nella catechesi odierna, ha affrontato il tema della “Santa Madre Chiesa gerarchica”. Ha osservato che “Cristo non manca di suscitare dei ministeri, al fine di edificare le comunità cristiane come suo corpo. Tra questi ministeri, si distingue quello episcopale”. “Non è facile, non è facile – ha affermato – perché noi siamo peccatori. Ma, ci affidiamo alla vostra preghiera perché almeno ci avviciniamo a queste cose che l’apostolo Paolo consiglia a tutti i vescovi”.

Attraverso questi fratelli, ha spiegato, “la Chiesa esercita la sua maternità” nel Battesimo, nella crescita della fede, nel perdono, nell’Eucaristia, nella Parola e “invoca su di noi la benedizione di Dio e la forza del suo Spirito, sostenendoci per tutto il corso della nostra vita e avvolgendoci della sua tenerezza e del suo calore, soprattutto nei momenti più delicati della prova, della sofferenza e della morte”. Ha proseguito poi evidenziando che “non dev’esserci posto nella Chiesa per la mentalità mondana” che fa dire “ma quest’uomo ha fatto la carriera ecclesiastica, è diventato vescovo”.

“E’ triste – ha continuato – quando si vede un uomo che cerca questo ufficio e che fa tante cose per arrivare là e quando arriva là non serve, si pavoneggia, vive soltanto per la sua vanità”. Come gli apostoli formavano con Gesù una sola famiglia, “anche i vescovi costituiscono un unico collegio, raccolto attorno al Papa, il quale è custode e garante di questa profonda comunione”. “Com’è bello, allora, quando i vescovi, con il Papa – ha sottolineato – esprimono questa collegialità e cercano di essere più e più servitori dei fedeli, più servitori nella Chiesa! Lo abbiamo sperimentato recentemente nell’Assemblea del Sinodo sulla famiglia”. Nella preghiera ecclesiale, inoltre, “tutti i Vescovi si pongono insieme in ascolto del Signore e dello Spirito, potendo così porre attenzione in profondità all’uomo e ai segni dei tempi”.

“Non c’è una Chiesa sana se i fedeli, i diaconi e i presbiteri – ha concluso – non sono uniti al vescovo. Questa Chiesa non unita al vescovo è una Chiesa ammalata”. Il Pontefice ha annunciato, alla presenza di una delegazione piemontese convenuta a piazza San Pietro, che il 21 giugno si recherà in pellegrinaggio a Torino “per venerare la Sacra Sindone e onorare san Giovanni Bosco, nella ricorrenza bicentenaria della sua nascita”. Infine ha rivolto un pensiero agli ammalati di Sla: “Mentre assicuro la mia vicinanza e la preghiera, auspico che la società civile sostenga le loro famiglie ad affrontare tale grave condizione di sofferenza”.