Bergoglio dà il via al vertice sulla crisi mediorientale

E’ iniziata oggi la riunione dei nunzi in Medio Oriente con i superiori della Curia romana. All’apertura dei lavori, nella biblioteca della segreteria di Stato, questa mattina alle ore 9.30, era presente il Santo Padre. Il vertice è stato convocato da oggi al 4 ottobre per discutere della grave situazione in Iraq, in Siria e nell’intera area mediorientale. Sono presenti i rappresentanti pontifici di Giordania-Iraq, Iran, Libano, Egitto, Israele-Gerusalemme-Palestina, Siria, Turchia e quelli della Santa Sede presso le Organizzazioni delle Nazioni Unite a New York e a Ginevra e presso l’Unione Europea.

Il vescovo di Roma, inoltre, questa mattina ha ricevuto in udienza Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente. Nel discorso del Pontefice numerosi sono stati i riferimenti ai conflitti che stanno interessando la regione mediorientale. “Il nostro incontro – ha detto – è segnato dalla sofferenza che condividiamo per le guerre che stanno attraversando diverse regioni del Medio Oriente e in particolare per le violenze che stanno colpendo i cristiani e gli appartenenti ad altre minoranze religiose, specialmente in Iraq e in Siria. Quanti nostri fratelli e sorelle stanno soffrendo una persecuzione quotidiana!”. Secondo Papa Bergoglio “quando pensiamo alla loro sofferenza, ci viene spontaneo andare al di là delle distinzioni di rito o di confessione”.

“Non vi sono ragioni religiose, politiche o economiche – ha aggiunto – che possano giustificare ciò che sta accadendo a centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti”. Il successore di Pietro ha poi osservato che la visita del Patriarca rappresenta “un ulteriore passo sul cammino di una crescente vicinanza e comunione spirituale tra di noi, dopo le amare incomprensioni dei secoli passati” auspicando che “si avvicini il giorno benedetto in cui potremo celebrare allo stesso altare il sacrificio di lode, che ci renderà una sola cosa in Cristo”, anche grazie al lavoro della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira dell’Oriente. “Ciò che ci unisce – ha concluso – è già molto di più di ciò che ci divide”.