BERGOGLIO ALL’ANGELUS: “LA CORRUZIONE E’ COME LA DROGA. PRODUCE ASSUEFAZIONE E SOFFERENZA”

“Il percorso della vita comporta una scelta tra due strade: tra onestà e disonestà, tra fedeltà e infedeltà, tra egoismo e altruismo, tra bene e male. Non si può oscillare tra l’una e l’altra, perché si muovono su logiche diverse e contrastanti”. Lo ha detto il Papa all’Angelus, osservando poi che “qualcuno si comporta con la corruzione come con le droghe: pensa di poterla usare e smettere quando vuole. Invece anche la corruzione produce assuefazione, e genera povertà, sfruttamento, sofferenza”.

È importante – ha raccomandato papa Francesco, che commentava il brano del vangelo sull’amministratore disonesto – decidere quale direzione prendere e poi, una volta scelta quella giusta, camminare con slancio e determinazione, affidandosi alla grazia del Signore e al sostegno del suo Spirito”.

“Gesù – ha detto ancora il Papa – oggi ci esorta a fare una scelta chiara tra Lui e lo spirito del mondo, tra la logica della corruzione e dell’avidità e quella della rettitudine e della condivisione”. “Il profeta Elia – ha commentato – diceva quando il popolo oscillava su questa strada, ‘ma voi zoppicate con i due piedi’, è una bella immagine, è importante decidere quale direzione prendere”.

Dopo aver ricordato che qualcuno pensa di poter smettere quando vuole, mentre la corruzione dà assuefazione, papa Bergoglio ha sottolineato che “quando invece cerchiamo di seguire la logica evangelica dell’integrità, della limpidezza nelle intenzioni e nei comportamenti, della fraternità, noi diventiamo artigiani di giustizia e apriamo orizzonti di speranza per l’umanità. Nella gratuità e nella donazione di noi stessi ai fratelli, serviamo il padrone giusto: Dio. La Vergine Maria – ha concluso – ci aiuti a scegliere in ogni occasione e ad ogni costo la strada giusta, trovando anche il coraggio di andare controcorrente, pur di seguire Gesù e il suo Vangelo”.

Dopo l’Angelus Papa Francesco ha ricordato che nella giornata di ieri è stata proclamata Beata Elisabetta Sanna, madre di famiglia. Rimasta vedova, si dedicò totalmente alla preghiera e al servizio degli ammalati e dei poveri. La sua testimonianza è modello di carità evangelica animata dalla fede.

Inoltre il Pontefice ha rivolto un pensiero ai partecipanti del Congresso Eucaristico Nazionale che si concluderà oggi a Genova. ” Rivolgo un saluto speciale a tutti i fedeli là convenuti, e auspico che questo evento di grazia ravvivi nel popolo italiano la fede nel santissimo Sacramento dell’Eucaristia, nel quale adoriamo Cristo sorgente di vita e di speranza per ogni uomo”.

“Martedì prossimo mi recherò ad Assisi per l’incontro di preghiera per la pace, a trent’anni da quello storico convocato da san Giovanni Paolo II – ha ricordato Papa Francesco -. Invito le parrocchie, le associazioni ecclesiali e i singoli fedeli di tutto il mondo a vivere quel giorno come una Giornata di preghiera per la pace. Oggi più che mai abbiamo bisogno di pace in questa guerra che è dappertutto nel mondo. Preghiamo per la pace! Sull’esempio di san Francesco, uomo di fraternità e di mitezza, siamo tutti chiamati ad offrire al mondo una forte testimonianza del nostro comune impegno per la pace e la riconciliazione tra i popoli. Così martedì, tutti uniti in preghiera: ognuno si prenda un tempo, quello che può, per pregare per la pace. Tutto il mondo unito”.

Infine, il POntefice ha rivolto un caloroso saluto ai presenti in Piazza san Pietro, sia ai “romani che ai pellegrini provenienti da diversi Paesi”, con un pensiero particolare ai fedeli della diocesi di Colonia e di Marianopoli. Dopo aver augurato una buona domenica ha chiesto a tutti “non dimenticate di pregare per me”.