Chiesa Cattolica

Argentina, appello dei parroci per pane e lavoro

In Argentina i sacerdoti coinvolti nell’opera pastorale dei quartieri popolari descrivono con dati preoccupanti gli effetti sulla vita delle misure messe in atto in campo economico sulla vita di settori sempre più ampi del popolo. “Impiegati statali- riferisce il loro documento- sono stati licenziati e non riescono a trovare lavoro. Molte persone nei nostri quartieri popolari erano occupati nei cantieri o in lavori saltuari che ora non esistono più. Molti lavoratori delle cooperative che sono a cui sono stati annullati i contratti sono caduti nell’indigenza”. Il lavoro, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, è un “criterio organizzatore” della vita individuale e delle famiglie. Ma oggi in Argentina le possibilità di lavoro “stanno cadendo come le tessere nel gioco del Domino”. I sacerdoti delle Villas Miseria e dei quartieri popolari argentini hanno lanciato un appello diffuso in occasione della festa di San Gaetano di Thiene, il “Santo del Pane e del lavoro” caro alla spiritualità del popolo argentino, celebrato con particolare devozione da moltitudini di pellegrini che accorrono al santuario di a lui dedicato nel Barrio Lieners, alla periferia di Buenos Aires.

Foto di Dione Film su Unsplash

Sos Argentina

Quello di San Cayetano è un Santuario caro alle classi popolari e operaie argentine fin dai tempi d’oro del sindacalismo peronista. Al Santo vicentino, amico delle prostitute e dei disgraziati tartassati dagli usurai, gli argentini chiedono da sempre “pan y trabajo”, pane e lavoro. Senza fare riferimenti diretti alle politiche governative in materia economica, l’equipe di  Le grandi aziende lasciano fuori i lavoratori o rallentano a causa della recessione, oppure scelgono di lasciare il Paese, Nella nostra missione pastorale” aggiungono i sacerdoti “vediamo l’urgente necessità di unirci come società per fare dell’occupazione una priorità”. Il declino dell’industria argentina, dei mercati locali e dell’economia popolare ”ha lasciato una scia di persone sul ciglio della strada”. E l’economia “non viene rimessa in carreggiata solo aggiustando i grandi numeri della macroeconomia”. I sacerdoti delle Villas Miseria e dei quartieri popolari fanno appello a “coloro che governano nelle diverse giurisdizioni”, agli “uomini d’affari” e ai “diversi attori sociali”. Affinché si cerchi un consenso diffuso “per adottare misure positive a favore dei nostri fratelli e sorelle disoccupati”.

Giacomo Galeazzi

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