Appello dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, Satriano: “Informazione locale necessaria”

Con la chiusura di una testata storica, secondo il presule, "manca lo specchio del territorio, l'antenna storica e identitaria"

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Monsignor Giuseppe Satriano invoca la “testimonianza quotidiana del giornale locale che neppure le due guerre mondiali impedirono di stampare”. Aggiunge l’arcivescovo di Bari-Bitonto: “Di tutti gli eventi sappiamo tutto. Grazie ai vari mezzi di comunicazione disponibili. Ma non avremo mai riscontro attraverso un baluardo. Un simbolo del territorio. Quale lo storico quotidiano locale”. La sospensione della pubblicazione de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, secondo il presule, sta creando “un buco nella memoria storica della nostra comunità. Un danno di cui potremo avere contezza solo nel tempo“.Arcivescovo

Sos dell’arcivescovo

Di qui la vicinanza dell’arcidiocesi “ai giornalisti e a tutto il personale dipendente”. E l’invito a chi “ha il potere di intervenire. E risolvere il problema. Perché si faccia presto“. Oltre alla sospensione dello storico giornale, poi, si aggiunge l’interruzione della Fiera del Levante di Bari. Rinviata al prossimo anno. Osserva l’arcivescovo: “Registriamo la mancanza di pilastri fondamentali per la nostra città e per il nostro Sud. Tutto questo deve farci riflettere. Da un lato come Chiesa siamo vicini a coloro che si ritrovano senza un lavoro. Dall’altro chiediamo di porre attenzione al bene comune. Da parte di tutte le forze istituzionali, sociali e culturali”.

Antenna identitaria

Evidenzia monsignor Giuseppe Satriano: “Il Mezzogiorno merita maggiore attenzione e lungimiranza. Nelle scelte, troppo spesso affrettate e miopi, Merita il coraggio di chi, a braccia aperte e con cuore generoso, sappia investire sul futuro. Sulla speranza. Evitando logiche personalistiche e fallimentari”. Conclude l’arcivescovo: “La Gazzetta del Mezzogiorno ci manca. L’assenza dalle edicole del giornale di Puglia e Basilicata rappresenta un danno per questi nostri territori. Non mancano le informazioni. Grazie a tutti gli altri giornali. E ai vari media disponibili. Ma manca lo specchio del territorio. L’antenna storica e identitaria locale“.