Sudafrica, appello dell’episcopato contro l’esplosione di violenza

Il presidente della conferenza episcopale sudafricana monsignor Sipuka: "Economia inclusiva e istruzione, antidoto alla violenza"

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Sos riconciliazione in Sudafrica. Monsignor Sithembele Sipuka è vescovo di Mthatha. E presiede la conferenza episcopale che raccoglie i presuli di Sudafrica, Botswana ed Eswatini. Attraverso l’agenzia missionaria vaticana “Fides”, il leader dell’episcopato lancia un appello contro l’escalation di violenza.  L’antidoto sono “un’economia inclusiva e l’istruzione”.Sudafrica

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“Dopo le ultime violenze abbiamo suggerito al governo di adottare delle misure per la riconciliazione. Chiedendo a chi ha rubato e saccheggiato i negozi di riportare entro breve la merce sottratta. Per ottenere una amnistia. Il governo ha dato l’ok. E alcune persone stanno rispondendo”, spiega il presule sudafricano. Più di 300 persone sono morte e circa 3.000 negozi sono stati saccheggiati nelle ultime proteste e violenze. Innescate dalla detenzione dell’ex presidente Jacob Zuma. Ma in seguito guidate dalla rabbia per la povertà. E la disuguaglianza.

Scontri e saccheggi

Monsignor Sithembele Sipuka ha illustrato la questione anche all’assemblea plenaria della Southern African Catholic Bishops’ Conference. “Ci si chiede come sia stato possibile che migliaia di cittadini prendessero d’assalto negozi. Locali. Case. Senza che ci sia stato un intervento immediato per fermarli”, evidenzia il presidente della conferenza episcopale. Gli scontri in varie città hanno lasciato segni di saccheggio e devastazione. Il paese fa i conti con le profonde divisioni che la attraversano. Soprattutto dopo l’arresto dell’ex presidente Jacob Zuma. Accusato di corruzione nel periodo del suo mandato. Incarcerato il mese scorso. Ha ancora molti seguaci.