ANGELUS, IL DOLORE DI BERGOGLIO: “BARBARO” ATTENTATO IN TURCHIA

“Il denaro, il piacere, il successo abbagliano, ma poi deludono: promettono vita, ma procurano morte. Il Signore ci chiede di distaccarci da queste false ricchezze per entrare nella vita vera, la vita piena, autentica, luminosa”. È quanto affermato da Papa Francesco nel corso dell’Angelus a piazza San Pietro. Il Pontefice ha commentato il Vangelo di oggi chiamato del “giovane ricco” il quale “non si è lasciato conquistare dallo sguardo di amore di Gesù, e così non ha potuto cambiare”. Il vescovo di Roma ha ribadito che fede e attaccamento alla ricchezza non possono convivere. “Solo accogliendo con umile gratitudine l’amore del Signore – ha spiegato il Santo Padre – ci liberiamo dalla seduzione degli idoli e dalla cecità delle nostre illusioni”.

Poi, a braccio, ha detto ai fedeli: “E io domando a voi, giovani, ragazzi e ragazze, che siete adesso in piazza: avete sentito lo sguardo di Gesù su di voi? Cosa volete rispondergli? Preferite lasciare questa piazza con la gioia che ci dà Gesù o con la tristezza nel cuore che la mondanità ci offre?”.Dopo la preghiera mariana ha espresso dolore per i morti e i feriti dell’attentato avvenuto ad Ankara, in Turchia, che, nel messaggio di cordoglio inoltrato tramite il cardinale Parolin, ha definito “atto barbaro”. Gli attentatori, ha osservato, “hanno colpito persone inermi che manifestavano per la pace”. Infine ha ricordato che martedì 13 ottobre ricorre la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali evidenziando come purtroppo bisogna riconoscere “che gli effetti di tali calamità sono spesso aggravati da mancanze di cura dell’ambiente da parte dell’uomo”.