Agli onori degli altari la figlia spirituale di don Oreste Benzi

La beatificazione di Sandra Sabattini sarà domenica 14 giugno 2020 in Basilica Cattedrale, a Rimini. Ad annunciarlo oggi è stato il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, ospite del programma “I giorni della Chiesa” su Icaro Tv. Papa Francesco aveva promulgato il decreto il 2 ottobre.  Figlia spirituale di don Oreste Benzi, Sabatini nacque a Riccione il 19 agosto 1961. A 12 anni l'incontro con don Benzi e la comunità `Papa Giovanni XXIII´, quindi il servizio per i disabili e per i tossicodipendenti, andando a cercare i poveri di casa in casa. Iscritta alla Facoltà di Medicina all'Università di Bologna e fidanzata, sognava di essere medico missionario in Africa. Il 29 aprile 1984, a Igea Marina, mentre andava a un incontro della comunità, venne investita da una macchina, entrò in coma e morì il 2 maggio successivo, a 22 anni e mezzo.

Il miracolo

È stato proprio il fondatore della comunità don Benzi a cogliere, fin da subito, il suo “animo profondo e semplice, contemplativo e razionale, immerso in una fede profonda”, leggendo le riflessioni che lei annotava su foglietti, diari scolastici, bigliettini, all'insaputa di tutti. Un tesoro che il sacerdote ha voluto raccogliere e pubblicare ad un anno dalla sua morte, in un diario. Sandra morì investita da un'automobile. Nel 2007 Stefano Vitali, già segretario di Don Oreste Benzi, al tempo assessore del Comune di Rimini, scoprì di avere un tumore inguaribile al colon. I medici gli diedero pochi mesi di vita a causa delle 45 metastasi diffuse in tutti gli organi vitali. Don Oreste Benzi affidò immediatamente Stefano Vitali a Sandra, tutta la Comunità Papa Giovanni pregò la giovane per la guarigione. La cronaca medica documenta che dopo tre mesi ci fu la remissione clinica completa di tutta la malattia, caso unico nelle statistiche sui tumori al colon. “Mi fecero fare una colonscopia e scoprirono un tumore intestinale. Da lì mi diedero 6 mesi, massimo un anno di vita. La sera prima dell’operazione mi si materializza don Oreste nel corridoio dell’ospedale, col suo sorriso disarmante, col suo modo di parlare. A un certo punto lui mi dice io ti affido a Sandra e ho chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra per la tua guarigione”, afferma Stefano Vitali ricostruendo la sua storia: dal male inguaribile alla inspiegabile guarigione avvenuta 12 anni fa. Stefano fu il primo segretario di Don Oreste Benzi nella Comunità Papa Giovanni XXIII. La sua guarigione è il miracolo attribuito a Sandra Sabattini e che ha innalzato la ragazzi agli onori degli altari, la prima “santa fidanzata” nella storia della Chiesa. Don Benzi la conosceva bene. Lei aveva appena 12 anni quando le loro vite si incrociarono.

“Genitori santi e anche sposi santi”

“Sandra Sabatini viveva nella canonica della parrocchia dello zio prete a Rimini e spesso la trovavano di notte o all’alba a pregare davanti al Santissimo seduta per terra, in segno di profondo rispetto- sottolinea Avvenire-. La sete di Dio e di giustizia sono i due binari nella vita di Sandra, studentessa in medicina che si è tanto spesa per i tossicodipendenti e i disabili”. Cinque anni prima dell’incidente Sandra era fidanzata con Guido Rossi da qui l’esclamazione di don Benzi: “Nella Chiesa ci sono genitori santi e anche sposi santi. Ma non sarebbe bello avere anche una fidanzata santa?”. Concluso il processo diocesano, avviato dallo stesso don Oreste, è arrivato il via libera della commissione medica vaticana che ha indagato sulla guarigione di Stefano Vitali stabilendo che è stata davvero inspiegabile.

I referti medici

“Da un esame al colon – ricorda Alberto Ravaioli, primario di Oncologia Ospedale infermi di Rimini dal 1989 al 2012 – emerse la diagnosi della malattia da cui era affetto, non si trattava di colite ma di un tumore intestinale. Fui presente in sala operatoria il giorno in cui fu operato. Dentro l’addome io e il primario chirurgo potemmo verificare tutta l’estensione del tumore. Subito dopo iniziò la terapia e nei primi 3 mesi già ebbi un risultato straordinario. In termini tecnici noi la chiamiamo remissione clinica completa di tutta la malattia, tant’è che il marcatore ritornò subito alla normalità, in 3 mesi. Clinicamente il tumore era sparito. Pazienti col tumore dell’intestino ne ho curati a centinaia durante la mia esperienza di primario oncologo e di pazienti pienamente guariti posso affermare che c’è solo Stefano Vitali”. E lo stesso Vitali osserva: “Da quando mi sono un po’ ripreso ho sempre sentito un senso di pace e di pulizia, di cambiamento, uno Stefano completamente diverso. Sono prudente nel parlare di miracolo perché io lo so cosa è accaduto. Quello che mi piace di papa Francesco e del significato che ha dato a questo percorso di Sandra è che servono oggi degli esempi di giovani, di giovani come lei, che poi ha chiamato i santi della porta accanto che riescono a far vedere che è possibile vivere a un certo modo nella normalità”.