Chiesa Cattolica

Africa, il cristianesimo diviene argine alla violenza

Sos Africa. L’agenzia missionaria vaticana Fides raccoglie il grido di aiuto e di speranza delle comunità di fedeli. “Abbiamo la gioia nei nostri cuori nonostante la situazione di sicurezza prevalente nell’area. Abbiamo ancora fede in Gesù Cristo” scrivono i catechisti d Makalondi, Bomoanga, Kankani e Torodi. Zone a cavallo tra Niger e Burkina Faso. Gravemente colpite dagli attacchi condotti da gruppi jihadisti. “Abbiamo parenti arrestati, uccisi o rapiti durante momenti di preghiera. Ma Gesù ci dona parole che ci confortano” continua il messaggio inviato all’Agenzia Fides. “Viviamo con la paura nello stomaco. Però andiamo avanti insieme a Cristo che ci dona ogni giorno la sua parola che ci consola. Nonostante la situazione, la nostra fede sta crescendo, le nostre chiese sono piene ogni domenica per la preghiera. Qualunque sia la situazione, continuiamo a pregare sempre in cappella come nelle famiglie secondo le realtà di ogni ambiente. Continuiamo ad annunciare la buona novella. Senza scoraggiarci nonostante la situazione che viviamo ogni giorno”.

Sos Africa

Solo negli ultimi giorni cinque donne, un uomo e cinque volontari dell’esercito sono stati uccisi in una serie di attacchi nella parte orientale del Burkina Faso. Le donne sono morte quando il corpo di un uomo ucciso il giorno precedente e imbottito di esplosivo è scoppiato nella parte centro-orientale del Paese. Dove i raid di matrice jihadista sono frequenti. Nonostante il livello di perfidia dimostrato dall’episodio gli estensori del messaggio sottolineano come è possibile vivere le beatitudini in un contesto di sofferenza, attualizzando il messaggio evangelico alla loro situazione.

Insicurezza

Raccontano le comunità parrocchiali: “Abbiamo la gioia di ascoltare ogni giorno la parola di Dio, che ci dà consigli su come superare la situazione di sicurezza nei nostri diversi ambienti. Abbiamo la gioia di essere cristiani. Siamo pronti per ogni situazione che capita nel nome di Gesù che è con noi per tutta la vita. Beati tutti coloro che hanno lasciato i loro villaggi a causa dell’insicurezza affermano la loro contentezza di essere cacciati per niente. Beati tutti coloro che vivono in zone dove la pace è totalmente assente. E che non possono portare la buona novella ai poveri. Beati tutti coloro che sono isolati a causa dell’insicurezza del territorio. E che non hanno più cibo e nessuna situazione accettabile. Beati quelli a cui è stato tolto il sacerdote e che continuano a pregare. Beati coloro che non hanno più mezzi di trasporto, né rete per comunicare. Ma che continuano ad annunciare la buona novella”.

Giacomo Galeazzi

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