Acque agitate e bisogno di unità. L’appello della Chiesa di Hong Kong

La Chiesa di Hong Kong esorta i fedeli a restare uniti nelle difficoltà. Sta per concludersi un anno segnato dalle gravi tensioni geopolitiche e dalla tragedia della pandemia

“Non sappiamo quanto dureranno questi difficili giorni di pandemia. Con la grazia di Dio, navigheremo ancora attraverso acque agitate. Restiamo però gli uni accanto agli altri“, sottolinea il cardinale John Tong, amministratore apostolico della diocesi di Hong Kong, nel messaggio di Natale. Hong Kong

2020 Annus horribilis per Hong Kong

“Il 2020 – scrive il cardinale Tong – stato un anno difficile. Le regole di allontanamento sociale dovute alla pandemia hanno cambiato il modo in cui interagiamo e ci relazioniamo l’un l’altro. Tutto ciò ha influito sulla nostra vita quotidiana. Aspettare però che la pandemia finisca è un atteggiamento troppo passivo. Dobbiamo adottare un nuovo modo di pensare e di agire nel contesto della cultura digitale”. La Chiesa di Hong Kong esorta i fedeli a restare uniti nelle difficoltà. Sta per concludersi, infatti, un anno segnato dalle gravi tensioni geopolitiche e dalla tragedia della pandemia. Honh Kong

I nuovi concetti

Prosegue il porporato: “I concetti di spazio, linguaggio e comportamento ci stanno trasformando. In particolare le giovani generazioni. Dobbiamo affrontare queste sfide, fare buon uso delle tecnologie informatiche. E continuare ad avere contatti con le altre persone“. Sullo sfondo delle sue parole, c’è un Paese che, tra il 2019 e il 2020, ha visto disordini sociali. E ha vissuto in prima linea la pandemia da Covid-19. Il porporato non smette di incoraggiare i cattolici a restare saldi nella fede in questi tempi di prove e di difficoltà. Consapevoli del fatto che Dio trasforma le sofferenze in benedizione. In particolare, il cardinale Tong esorta i fedeli a seguire “la dottrina sociale della Chiesa” per il bene comune della società. Restando lontani da sentimenti di odio e animosità. Perché “trattare gli altri come ‘nemici’ da combattere è incoerente con la fede cristiana”.