Abusi: rimosso l'arcivescovo di Guam

Il Tribunale Apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede, composto da cinque giudici, ha emesso la sentenza di primo grado nel processo canonico in relazione alle accuse, incluse quelle di abusi sessuali su minori, a carico di Anthony Sablan Apuron, il cappuccino arcivescovo di Agaña, nell'arcipelago di Guam. Il prelato è stato riconosciuto colpevole di alcune delle accuse e la sentenza impone all'imputato le pene di cessazione dall'ufficio e il divieto di residenza nell'Arcidiocesi di Guam. La sentenza rimane soggetta ad eventuale ricorso. In assenza di appello, la sentenza diventa definitiva ed effettiva. In caso di appello, le pene imposte sono sospese fino alla risoluzione finale.

Anthony Sablan Apuron, 72 anni, arcivescovo statunitense nato nell'isola di Guam, nel Pacifico, nel maggio 2016, è stato accusato di aver abusato sessualmente di un uomo, Roy Taitague Quintanilla, all'epoca dodicenne, nel 1972, quando era ancora un semplice sacerdote; Apuron ha negato tali accuse. Tuttavia la vicenda ha portato alcuni membri di uffici diocesani a dimettersi dai loro incarichi. Il 6 giugno 2016 la Santa Sede, su richiesta dello stesso arcivescovo, è intervenuta nominando un amministratore apostolico “sede plena” nella persona dell'arcivescovo salesiano Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, sospendendo i poteri di Apuron, che ha continuato tuttavia a mantenere il titolo di arcivescovo di Guam. Il 31 ottobre successivo è cessato l'incarico dell'amministratore apostolico e con la nomina di un arcivescovo coadiutore, Michael Jude Byrnes, con il compito di guidare l'arcidiocesi con la totalità delle facoltà di arcivescovo ordinario. Nel febbraio dello scorso anno il S. Padre aveva inviato il cardinale Raymond L. Burke nell'arcipelago per indagare sulle accuse mosse a mons. Apuron.