“Abbandoniamo la frenesia, rivalutiamo il raccoglimento”

Esistono dei “demoni che paralizzano l'anima”. Sono “sfiducia, apatia, rassegnazione”. La Quaresima è “il tempo prezioso per smascherare queste e altre tentazioni e lasciare che il nostro cuore torni a battere secondo il palpito del cuore di Gesù”.

Lo ha detto Papa Francesco, nel corso della Messa presieduta, con il rito della benedizione e dell’imposizione delle Ceneri, nella Basilica di Santa Sabina. Bergoglio constata che questo atteggiamento negativo è spesso sospinto da voci che, “approfittando del dolore e dell'incertezza, non sanno seminare altro che sfiducia“.

L'appello del Santo Padre è allora a fermarsi. “Lascia questa agitazione e questo correre senza senso che riempie l'anima dell'amarezza di sentire che non si arriva mai da nessuna parte – ha detto rivolgendosi ai presenti -. Fermati, lascia questo obbligo di vivere in modo accelerato, che disperde, divide e finisce per distruggere il tempo della famiglia, il tempo dell'amicizia, il tempo dei figli, il tempo dei nonni, il tempo della gratuità, il tempo di Dio. Fermati un poco davanti alla necessità di apparire ed essere visto da tutti, di stare continuamente 'in vetrina', che fa dimenticare il valore dell'intimità e del raccoglimento“.

Il Pontefice ha sottolineato che lo sguardo altero, il commento fugace e sprezzante nascono “dall'aver dimenticato la tenerezza, la pietà e il rispetto per l'incontro con gli altri, specialmente quelli vulnerabili, feriti e anche immersi nel peccato e nell'errore”. Di qui il suo invito a tornare “alla casa di tuo Padre”. “Ritorna senza paura – ha esclamato – alle braccia desiderose e protese di tuo Padre ricco di misericordia che ti aspetta! Ritorna! Senza paura: questo è il tempo opportuno per tornare a casa, alla casa del Padre mio e Padre vostro” . “Questo – ha assicurato – è il tempo per lasciarsi toccare il cuore. Rimanere nella via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è qualcosa di molto diverso, e il nostro cuore lo sa bene. Dio non si stanca ne' si stancherà di tendere la mano. Ritorna senza paura a sperimentare la tenerezza risanatrice e riconciliatrice di Dio!”.

Le famiglie, i bambini, gli anziani, i malati, le persone pentite, Gesù. Il Papa ha invitato tutti a guardare i loro volti. “Guarda i segni che impediscono di spegnere la carità, che mantengono viva la fiamma della fede e della speranza – ha detto -.Volti vivi della tenerezza e della bontà di Dio che opera in mezzo a noi. Guarda il volto delle nostre famiglie che continuano a scommettere giorno per giorno, con grande sforzo per andare avanti nella vita e, tra tante carenze e strettezze, non tralasciano alcun tentativo per fare della loro casa una scuola di amore. Guarda i volti, che ci interpellano, dei nostri bambini e giovani carichi di futuro e di speranza, carichi di domani e di potenzialità che esigono dedizione e protezione. Germogli viventi dell’amore e della vita che sempre si fanno largo in mezzo ai nostri calcoli meschini ed egoistici”.

E ancora, Papa Francesco ha invitato a guardare i volti “dei nostri anziani solcati dal passare del tempo: volti portatori della memoria viva della nostra gente. Volti della sapienza operante di Dio”. Ed anche i volti “dei malati e di tanti che se ne fanno carico; volti che nella loro vulnerabilità e nel loro servizio ci ricordano che il valore di ogni persona non può mai essere ridotto a una questione di calcolo o di utilità”. “Guarda i volti pentiti – ha aggiunto il Santo Padre – di tanti che cercano di rimediare ai propri errori e sbagli e, a partire dalle loro miserie e dai loro dolori, lottano per trasformare le situazioni e andare avanti”.

“Guarda e contempla il volto dell’Amore Crocifisso, che oggi dalla croce continua a essere portatore di speranza; mano tesa per coloro che si sentono crocifissi, che sperimentano nella propria vita il peso dei fallimenti, dei disinganni e delle delusioni”, ha continuato il Papa. “Guarda e contempla – ha concluso – il volto concreto di Cristo crocifisso per amore di tutti senza esclusione. Di tutti? Sì, di tutti. Guardare il suo volto è l’invito pieno di speranza di questo tempo di Quaresima per vincere i demoni della sfiducia, dell’apatia e della rassegnazione. Volto che ci invita ad esclamare: il Regno di Dio è possibile!”.