A Napoli il presepe vivente con 150 figuranti

“Te piace ‘o presepe?”, chiedeva Eduardo De Filippo al piccolo Tommasino in “Natale in casa Cupiello”, e anche se al figlio non piaceva, oggi il la rappresentazione della Natività che dal Settecento si ripete ogni anno a Napoli piace a moltissimi. L’arte presepiale di questa città è maturata nel corso dei secoli raccogliendo sempre più turisti intorno al capoluogo campano.

Oltre diecimila i visitatori attesi a Castel dell’Ovo che fino al 29 dicembre ospiterà la terza edizione del presepe vivente realizzato dalla Camera di Commercio di Napoli in collaborazione con la Curia. Si calcola la partecipazione di 150 figuranti in 18 postazioni per la sacra rappresentazione, che quest’anno sarà impreziosita dalla presenza delle botteghe artigianali collocate all’interno dei bastioni del Castello. Il cardinale Crescenzio Sepe presiederà l’inaugurazione dell’evento insieme al presidente dell’ente camerale partenopeo, Maurizio Maddaloni che spiega: “Nei giorni di maggiore affluenza turistica in città abbiamo realizzato anche quest’anno uno spettacolo unico in riva al mare e nelle grotte naturali del Castel dell’Ovo. Puntiamo a trasformare l’appuntamento annuale con il presepe vivente in evento fisso come accade per i concerti di Capodanno nelle città europee. Grazie all’impegno della Camera di Commercio di Napoli, il presepe vivente è diventato un vero e proprio attrattore turistico con oltre diecimila visitatori lo scorso anno – aggiunge – e sarà al centro dell’offerta dei tour operator per il 2015 nelle borse internazionali del turismo che si alterneranno nei prossimi mesi in Italia e nel mondo”.

Il primo presepe vivente della storia fu ad opera di San Francesco d’Assisi nel 1223 a Greccio. Da allora la tradizione si diffuse nel resto d’Italia e negli altri Paesi cristiani. Oggi, i presepi viventi sono organizzati pressoché in tutto il mondo occidentale cristiano, non solo cattolico, ma anche da parte di fedeli di altre Chiese