“A Corviale il Papa troverà tanta gente per bene”

Ramadan

Tutto pronto a Corviale per la visita di Papa Francesco in programma domenica alle 16, nella parrocchia di San Paolo della Croce. Il S. Padre sarà accolto dall’arcivescovo vicario Angelo De Donatis e dal vescovo ausiliare del settore Ovest monsignor Paolo Selvadagi. Con loro il parroco don Roberto Cassano, il vicario cooperatore don Gabriele Petreni, i collaboratori parrocchiali don Eberth Antonino Carranza Segura e don Moises Henrique Fragoso de Souza. Il Pontefice incontrerà prima i bambini del catechismo, poi gli anziani, gli ammalati e i poveri. Dopo aver confessato tre parrocchiani, alle 18 presiederà la concelebrazione eucaristica. Don Roberto aveva invitato il Papa nel novembre scorso in occasione della celebrazione della Messa a Santa Marta, quando gli aveva parlato del quartiere. “Mi ha detto che conosceva la situazione e che gli avrebbe fatto piacere venire a trovarci. Mai mi sarei aspettato che sarebbe venuto dopo soli cinque mesi. Siamo tutti molto felici ed emozionati. Il nostro quartiere – sottolinea – non è un posto dal quale stare alla larga. Purtroppo viene dipinto come un luogo di cui avere paura ma qui vivono tante persone per bene. La situazione è drammatica dal punto di vista strutturale. Il Serpentone – come vene chiamato il complesso residenziale Nuovo Corviale, composto da due palazzi uno di fronte all’altro, che un ponte rende un unico edificio con 1.200 appartamenti, alto nove piani e lungo un chilometro in cui vivono più di seimila persone, soprattutto anziani – avrebbe bisogno di importanti interventi di ristrutturazione e ci auguriamo tutti che i lavori inizino presto”.

Di fronte al Serpentone, oltre alla parrocchia di San Paolo della Croce, sorge anche la biblioteca comunale che, in un’area di 800 metri quadrati, racchiude 13mila volumi e un nutrito catalogo di dvd e cd. Nonostante la presenza attiva di associazioni e cooperative che organizzano molti eventi per la gente del quartiere, il territorio risente dell’assenza di giovani che, come spiega don Roberto, terminati gli studi, si trasferiscono in altre zone. Anche i bambini e i ragazzi che frequentano l’oratorio sono pochi ma il sacerdote non si perde d’animo: “L’oratorio – dice – è importante per la crescita di un adolescente e anche se ci fosse un solo bambino varrebbe la pena tenerlo aperto”. La Comunità è presente accanto agli anziani, ai malati e ad alcune famiglie con gravi problemi economici. Sono un centinaio quelle assistite anche grazie anche al supporto dell’ordine dei Cavalieri di Malta: una volta al mese viene distribuito un pacco viveri e quando è possibile si interviene anche per il pagamento delle utenze. “Purtroppo non possiamo fare di più anche se lo desidereremmo – conclude il parroco – Le offerte delle Messe non sono sufficienti e la diocesi già ci dà un grande sostegno. Fortunatamente ci sono tantissimi volontari che mi aiutano anche per svolgere lavori in parrocchia”.