A 75 ANNI DALLA MORTE, IL CARDINAL PAROLIN RICORDA SAN LUIGI ORIONE

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Sono tante le opere per i poveri intraprese da don Luigi Orione, il santo vissuto nella prima metà del ‘900 di cui oggi – in occasione dei 75 anni dalla morte – il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ne ha ripercorso nell’omelia le eroiche virtù. Con la sua “trasparente limpidezza”, ha detto il cardinale ripercorrendone la storia, “egli comprese, come ci ha insegnato san Paolo”, che “la carità non avrà mai fine, che è la cosa più grande e che attraverso di essa molte anime potevano essere ricondotte alla Chiesa. Comprese che tutti i problemi e le difficoltà che una comunità si trova ad affrontare ogni giorno possono trovare la loro soluzione solo nella carità”.

“Un umile apostolo della carità”, che ha fatto “conoscere a vicini e lontani il vero volto di Cristo”. Vissuto “in povertà in tempi dove peraltro la povertà era abbastanza generalizzata, – ricorda Parolin – in pochi anni trova ingenti risorse per costruire le sue opere in Italia e nel mondo, per avviare tanti progetti concreti per mille iniziative di bene”. “Ci sono anime elette che, come san Paolo, come santa Teresa di Lisieux, vanno dritti all’essenza dell’essere cristiani”: per il cardinale, don Luigi era una di queste, che hanno fatto della carità “la colonna sonora della loro esistenza”.

“Desta meraviglia nella nostra epoca, – ha proseguito nell’omelia il porporato – dove una certa tardo-adolescenza a volte si protrae molto avanti nell’età incontrare una persona di vent’anni con una tale determinazione e chiarezza d’intenti circa l’obiettivo della propria esistenza, raggiunta in modo così rapido e profondo”. Ripercorrendone la biografia, San Luigi Orione aprì il primo Oratorio “per curare l’educazione cristiana dei ragazzi” a 20 anni, e a 21 fondò il suo primo Collegio destinato a ragazzi poveri. “Dopo la prima guerra mondiale si moltiplicarono scuole, collegi, colonie agricole, opere caritative e assistenziali”, ha raccontato Parolin: alla periferia delle grandi città, don Orione fece sorgere i “Piccoli Cottolengo”.

Nei Figli della Divina Provvidenza, Congregazione da lui fondata, è presente inoltre “una solidissima devozione mariana” e un “quarto voto” di speciale fedeltà al successore di Pietro. Il segretario di Stato ha infine concluso la sua omelia ricordando i 75 anni trascorsi dall’inizio del servizio degli Orionini in Vaticano, “segno della costante fedeltà al Papa e segno della provvidenza”.