Vuole portare in aereo il tiralatte: insulti a una mamma

Se fosse accaduto a un uomo vestito da donna, di sentirsi insultato e umiliato perché voleva far salire su un aereo un paio di tacchi a spillo, le vestali del politicamente corretto sarebbero insorte. E invece, vittima della discriminazione e della volgarità è stata una mamma, con il suo legittimo bisogno di portare a bordo un tiralatte per il figlio poppante, e allora la vicenda non ha avuto la stessa eco mediatica.

Protagonista Kelsey Myers, che dopo aver viaggiato con l'American Airlines, su Facebook ha scritto: “Non mi sono mai sentita così in imbarazzo, umiliata e mancata di rispetto”. La donna ha deciso così di raccontare la brutta esperienza avuta mentre viaggiava da Los Angeles a Chicago con la compagnia aerea. Come riportato dal Miami Herald, tutto è iniziato quando gli addetti al controllo l'hanno vessata chiedendole di mettere in stiva il suo bagaglio a mano. Per i dipendenti della compagnia, la donna, che viaggiava con il suo bambino, trasportava troppi oggetti. Ma quegli oggetti erano un contenitore per il latte e un tiralatte, necessari per poter nutrire il piccolo.

La donna ha obiettato, ricordando ai dipendenti che l'American Airlines ammette il trasposto a bordo di dispositivi medici, inclusi i tiralatte, il quali “non contano per i limiti del baglio a mano”. A quel punto il dipendente con cui si era confrontata fino a quel momento ha chiamato un suo superiore, che assolutamente estraneo alla buona educazione, ha portato il carico da novanta alla discussione esclamando alla mamma: “Ma scusi, lei quante tette ha?”. Il racconto sul proprio profilo pubblico della vicenda da parte della donna, ha suscitato almeno le scuse della compagnia. La vicenda dimostra, proprio nel giorno della Festa della Mamma, come il ruolo materno venga screditato e oltraggiato da diversi settori della società occidentale, inghiottita da un vuoto individualismo.