Vandali delle scritte assaltano Trastevere

Non c'è pace per il Rione Trastevere, cuore di Roma. Mani ignote, che agiscono di notte, con il favore delle tenebre, hanno ormai preso di mira alcuni simboli del Trastevere che era, quando più che gli alloggi per turisti e i rivenditori di souvenir, il rione era popolato dai romani doc affacciati alle finestre, a passeggio per le viuzze e fermi sull'uscio dei negozi tipici.

A marzo una macchia di vernice bianca, il cui autore forse pretenderebbe di rivestirla di significato, ha macchiato un'antica edicola mariana in via dell'Arco di San Callisto, sulla facciata di quella che è conosciuta come “La casa più piccola di Trastevere”. Ma non era la prima volta che l'edicola che raffigura la Madonna con il Bambino veniva sporcata dalle cosiddette tag. “Oramai è stato superato ogni limite di decenza – denunciavano dalla pagina Facebook Trastevere App -. Proprio dopo altri atti vandalici alla stessa Madonna dell'Arco di San Callisto, sono state installate delle telecamere ma a quanto sembra non sono state un sufficiente deterrente”. E sempre a marzo, pochi giorni prima, qualche vandalo aveva deciso di distruggere il cestino votivo posto alla base di un'icona religiosa raffigurante San Francesco e il Bambino. Forse la distruzione del cestino era avvenuta nel tentativo di qualcuno di arrampicarsi per macchiare di vernice l'immagine sacra.

Non è finita. Diverse notti fa un nuovo sfregio a un altro piccolo simbolo del Rione romano. La fontana della Botte in via della Cisterna, proprio a ridosso di piazza San Callisto, scritte nere hanno sporcato la cornice in travertino e la botte realizzata nel 1927 dall'architetto Pietro Lombardi su commissione del Comune di Roma per rappresentare le tante osterie della zona. “Le scritte sono comparse circa 10 giorni fa – spiega l'addetta alla reception della locanda che si trova proprio davanti alla fontana – ci sono rimasta malissimo quando l'ho trovata deturpata”.