Forniva indebitamente il vaccino agli amici, indagato medico di Cosenza

Il medico si era anche appropriato di presidi medici ospedalieri che poi dispensava a conoscenti e usava a fini personali l'auto di servizio

vaccinazione

Un medico dell’Azienda sanitaria di Cosenza in servizio, direttore sanitario dello Spoke Ospedaliero di Cetraro-Paola, è indagato dalla Procura di Paola per avere somministrato indebitamente il vaccino anti Covid 19 a suoi amici e per aver sottoposto illegittimamente soggetti a lui vicini a tamponi per l’individuazione del virus nelle strutture che dirige.

L’indagato – che secondo le indagini dei carabinieri del Nas di Cosenza si è anche appropriato di presidi medici ospedalieri che poi dispensava a conoscenti – è stato anche raggiunto da una interdizione dal lavoro per 12 mesi perché usava a fini personali l’auto di servizio.

Il provvedimento contro il medico

Il provvedimento, emesso dal gip su richiesta del procuratore di Paola Pierpaolo Bruni, è stato notificato al medico dai carabinieri del Gruppo Tutela Salute di Napoli ed è giunto nell’ambito di un’indagine svolta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cosenza. Sono in corso perquisizioni domiciliari oltre che acquisizioni documentali negli uffici della Pubblica Amministrazione.

Il provvedimento è stato adottato in quanto il medico è accusato di peculato. Inoltre è indagato per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, oltre che per ulteriori ipotesi di peculato aventi ad oggetto farmaci ed altri presidi medici ospedalieri.

Le indagini

Le indagini, andate avanti per 10 mesi con intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che a servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito agli investigatori di accertare una serie di condotte di peculato dell’auto aziendale con la quale, secondo l’accusa, il professionista avrebbe, tra l’altro, accompagnato amici e parenti in aeroporto, si è recato a fare acquisti al centro commerciale Ikea di Salerno, avrebbe portato a pranzi e cene, anche fuori regione, i propri familiari ed altri soggetti a lui legati da vincoli personali.

Nel corso delle indagini – riporta una nota – è anche emerso che il medico avrebbe effettuato indebitamente, sin da giugno 2020, tamponi molecolari per la ricerca del Covid19 a beneficio di numerosi soggetti a lui vicini. Infine, avrebbe anche effettuato l’indebita vaccinazione contro il virus su persone a lui legate da rapporti amicali.