Si sposa con un personaggio virtuale

Di “matrimoni” pittoreschi se ne sente parlare spesso. Una volta che alcune legislazioni, in vari Paesi del mondo, hanno esteso la possibilità di accedere a questa istituzione oltre i limiti del maschio e della femmina, è come se si fosse aperta una breccia verso estesi orizzonti di fantasia. Negli ultimi anni le cronache internazionali hanno dato notizie tra le più incredibili: dall'uomo che in Giappone ha sposato il suo cuscino alla donna in Inghilterra che è convolata a nozze con sè stessa.

Ora, sempre dal Paese del Sol Levante, arriva la nuova frontiera del matrimonio 2.0: sposarsi con un personaggio virtuale, anche se non c'è alcun valore legale dietro l'atto. Il 35enne Akihiko Kondo, nonostante l'opposizione della madre, ha sposato una delle più famose popstar giapponesi, o meglio il suo ologramma. Quest'ultimo non ha alcuna concretezza tridimensionale e canta grazie a un sintetizzatore software conosciuto come “vocaloid”. Alle nozze non sono mancati gli invitati (circa una quarantina), a rappresentare l'ologramma un pelouche della cantante. 

“Non l’ho mai tradita, sono stato sempre innamorato del concetto di Miku-san”, ha detto il “sarariman” (impiegato) giapponese. “Penso a lei ogni giorno, ma ho sposato il suo pupazzo”. Un po’ meno contenta – come riferisce Askanews – la suocera di Miku, cioè madre di Akihiko, che ha affermato: “Come madre, non vedo nulla da celebrare”. L'ologramma sveglia il 35enne la mattina, lo saluta quando va al lavoro (è l'amministratore di una scuola) e la sera, quando lui rincasa, il programma accende le luci per accoglierlo. E, quando arriva l’ora di andare a dormire, è Miku che lo informa che è il momento di andare a letto. Miku non l’abbandona neanche a letto. In questo caso è però la bambola che condivide le notti dell’impiegato. Il pupazzo ha un bell’anello d’oro al dito. Akihiko non è peraltro neanche il primo a sposarsi con un ologramma: una società che se ne occupa ha già emesso 3.700 certificati del genere.