“Portano sfiga”, riconsegnano reperti rubati a Pompei

“Portano sfiga, riprendeteveli”. E’ questo il messaggio anonimo che accompagnava un pacco con dei reperti archeologici rubati da Pompei che è arrivato sulla scrivania del titolare di un’agenzia di viaggi della città. L’uomo dopo un primo momento di stupore ha consegnato i preziosi materiale ai carabinieri del posto fisso del parco archeologico. Il pacco conteneva due tessere di mosaico, un pezzo di ceramica e due pezzi di anfora. 

La lettera

Il furto dei preziosi reperti risale al 2005 quando i malfattori si erano recati in visita nel parco archeologico. Nella lettera viene spiegato che il pentimento è arrivato in seguito a una serie di eventi negativi capitati nella loro vita. “Ero giovane e stupida. Ho preso un pezzo di storia cristallizzato nel tempo e che in esso ha tanta energia negativa”. La donna, che scrive dal Canada, racconta di aver avuto due volte il cancro al seno e la sua famiglia ha avuto guai finanziari. Secondo lei, sarebbe colpa di una maledizione che accompagnava i reperti rubati. “Un giorno tornerò nel vostro bellissimo Paese per scusarmi di persona”.

Maledizione? Sfortuna? Reato?

Sicuramente non si può ironizzare o scherzare sui gravi problemi di salute che ha avuto la donna, rea confessa del furto dei preziosi reperti di Pompei. Quello che però sembra evidente che il furto e i problemi di salute della donna non hanno nessun collegamento. Rubare è un reato e trafugare dei pezzi così importanti è anche un danno per le altre persone che non avranno mai la possibilità di ammirare quei frammenti di storia che sono più unici che rari.