McGregor e quella lite costata l'arresto

Che il suo carattere avesse la facile tendenza ad andare sopra le righe lo si è visto in più di un'occasione, sul ring e fuori. Stavolta, però, la bravata è costata decisamente cara a Conor McGregor, stella della kickboxing e delle arti marziali in generale, tanto apprezzato nel suo ambiente per la sua tecnica quanto criticato per i suoi atteggiamenti lontano dalle competizioni. Tutto è avvenuto nel breve volgere di qualche istante l'11 marzo scorso a Miami, appena fuori dal Fontainbleau Hotel, dove il campione era atteso da un gruppetto di fan che lo stava riprendendo con il telefonino. Precisazione doverosa riguarda il fatto che, come mostrato chiaramente dal video, erano diverse le persone che avevano il proprio smartphone puntato su di lui, qualcuno anche in posa per un selfie.

La lite

Non è chiaro come e perché le attenzioni di McGregor si siano concentrate su un ragazzo in particolare. Fatto sta che, a un certo punto, il lottatore gli si rivolge in modo brusco, strappandogli il telefonino di mano per poi gettarlo a terra e iniziare a calpestarlo, probabilmente danneggiandolo seriamente. Il ragazzo, stizzito, ha cercato più volte di avvicinarsi all'irlandese per chiedere indietro il suo telefono (che nel frattempo McGregor aveva raccolto), venendo a più riprese respinto dalle guardie del corpo. Il tutto si è risolto con l'atleta che si è allontanato con ancora il cellulare, mentre il ragazzo continuava a richiederlo indietro.

La risoluzione

La vicenda si è conclusa con l'arresto del 30enne lottatore, accusato non solo di aggressione ma anche di furto (il telefono alla fine se lo è portato via). Successivamente, è stato portato in un centro correzionale per poi essere rilasciato dopo versamento di una cauzione pari a 125 mila dollari. Le immagini della scena, riprese da una videocamera di sorveglianza, sono state diffuse esattamente un mese dopo l'avvenimento dei fatti. Non è ancora stato chiarito cosa sia stato a scatenare la reazione incontrollata di McGregor.