Mascherine, imprese italiane raggirate da una gang thailandese

In tempo di pandemia sono molte le aziende che cercano di approvvigionarsi e fare scorta di dispositivi di protezione personale, come le mascherine, per far in modo che non ci sia carenza, come è accaduto nella prima ondata dell’epidemia di coronavirus. Purtroppo, capita anche che ci sia qualche malintenzionato che opera truffe in questo settore.

Cosa è successo

Almeno quattro imprese italiane, per un ammontare di circa un milione di euro, sono state raggirate da alcuni sodalizi criminali. La truffa internazionale, incentrata su forniture di mascherine anti-coronavirus inesistenti, è stata portata alla luce da una task force della polizia thailandese in collaborazione con le controparti italiane e l’Interpol.

Gli arresti

Negli ultimi due giorni, tre donne thailandesi e un uomo camerunense sono stati arrestati in Thailandia negli ultimi sviluppi di un’operazione partita dalla truffa patita a un consorzio di medici e dentisti italiani che avevano ordinato tramite Facebook 10mila mascherine e mille visiere per un valore totale di 12mila euro nei primi mesi della pandemia.

Gli ultimi arresti arrivano in scia ad altri casi di aziende raggirate dopo aver trasferito denaro su conti correnti thailandesi, riferibili ad inesistenti società commerciali in realtà gestite da sodalizi criminali africani. Tra le accuse figurano truffa aggravata, frode informatica ed associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro.

La task force

La task force è gestita dalla Crime Suppression Division della polizia thailandese e collabora con l’ufficio dell’esperto per la sicurezza italiano Andrea Vitalone e l’Interpol.