Le cattive abitudini alimentari hanno provocato solo in Italia 98mila morti in un anno. Più del fumo. Sono dati incredibili ma reali evidenziati dal rapporto State of health redatto dell'Unione europea. Lo studio “Lo stato della salute nell'UE” punta a rendere le informazioni, le competenze e le migliori pratiche del sistema sanitario facilmente accessibili ai responsabili politici e a tutti coloro che contribuiscono a definire le politiche sanitarie. L'iniziativa è gestita dalla Commissione europea, ma beneficia del lavoro svolto dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dall'Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari (Osservatorio), all'insegna del continuo sforzo compiuto per sostenere la condivisione delle conoscenze in tutta l'Ue.
Le cifre
Stando alle stime degli esperti Ue, sul totale dei decessi avvenuti nel nostro Paese nel 2017, circa il 16% (98mila) è riconducibile a rischi connessi alla dieta (tra cui un basso consumo di frutta e verdura e un consumo elevato di zuccheri e sale). Una quota maggiore di quella attribuita al consumo di tabacco (compreso il fumo attivo e passivo), ritenuto responsabile di circa il 14% delle morti (oltre 90mila). Quasi il 4% (26mila) è legato al consumo di alcolici e il 3% (18mila) alla scarsa attività fisica. Mangiare male, dunque, comporta rischi maggiori persino del fumo. In generale, evidenzia il rapporto, le cattive abitudini in Italia fanno meno vittime, in percentuale, rispetto alla media dell'Ue. A eccezione di quella relativa alla scarsa attività fisica. In Italia il consumo di tabacco continua a rappresentare uno dei principali problemi di salute pubblica, in particolare tra gli uomini: nel 2017, il 25% della popolazione maschile in Italia ha dichiarato di fumare quotidianamente, rispetto al 15% delle donne. Nonostante il calo registrato nell'ultimo decennio, la percentuale di fumatori resta superiore a quella della media Ue. Resta molto elevato anche il numero di fumatori tra gli adolescenti italiani. Nel 2015, più di un terzo dei ragazzi e delle ragazze di 15 e 16 anni ha dichiarato di avere fumato, anche solo occasionalmente, nel mese precedente.
Dieta mediterranea
Lo scorso 20 gennaio, la dieta mediterranea è stata eletta “migliore del mondo” sulla base della classifica elaborata da U.S. News & World’s Report’s, celebre rivista di Washington D.C. focalizzata sulle notizie e gli approfondimenti di economia, politica, salute ed istruzione. In particolare, è nota per la classifica annuale delle migliori università e delle migliori strutture ospedaliere statunitensi. La nostra Dieta Mediterranea ha vinto la sfida tra 35 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete. Tutto l'esatto opposto di un'alimentazione piena di grassi saturi come il Junk food o “cibo spazzatura” che, stando alle stime dell'ultimo rapporto Ue, è ancora troppo amato in Italia, nonostante mieta quasi 100mila vittime ogni anno.