Londra, dentista non si lavava le mani: 22 mila pazienti a rischio Hiv

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Ammalarsi di Hiv dal dentista. Sembrerebbe un controsenso, considerando che l’ambulatorio odontoiatrico– spesso associato nei nostri incubi a terribile luogo di tortura – è  famoso per la sua asetticità. Ma la vicenda avvenuta a Londra, una delle città più “cool” al mondo, sembrerebbe dimostrare il contrario. Ventiduemila pazienti sono stati infatti richiamati dal servizio sanitario per fare dei test del sangue. Il sospetto è che in molti siano stati contagiati da una serie di virus – fra cui Hiv ed epatite C e B – per l’omissione di banali operazioni di igiene personale e di sterilizzazione delle apparecchiature non effettuate da un ex odontoiatra.

Il dentista, Desmond D’Mello, è stato infatti sospeso lo scorso giugno a causa di un filmato che mostrava le sue violazioni. L’uomo lavorava in uno studio di Nottingham già da 32 anni trattando migliaia di persone. Secondo alcune fonti citate dal giornale Daily Telegraph, 160 pazienti sono a “grave rischio” di infezione. La Public Health England – l’autorità sanitaria inglese – ha avviato una indagine sul caso. Il dottor D’Mello merita davvero uno zero in condotta da tutti i suoi pazienti che, per una banale visita dal proprio dentista di fiducia, ora rischiano di aver contratto infezioni serie e potenzialmente mortali.