Le “Frecce” svizzere sbagliano la città in cui esibirsi

Un errore machiano che ha veramente del clamoroso. E che di sicuro non verrà dimenticato in maniera celere, sia da chi l'ha commesso sia dagli spettatori che avrebbero voluto godersi lo spettacolo. Stiamo parlando del caso inerente la Patrouille Suisse, ossia l'equivalente delle Frecce Tricolori italiane. Premessa: la svista è così grossa che all'apparenza e soprattutto se non ci fossero stati migliaia di testimoni potrebbe essere accolta come falsa.

La ricostruzione della vicenda 

Il nocciolo della questione riguarda due feste svoltesi a pochi chilometri di distanza: la prima era quella di Mümliswil-Ramiswil, la secondo invece si svolgeva a Langenbruck. Fatto sta che la pattuglia d'eccellenza dell'aviazione elevetica ha sbagliato il paese in cui fare il proprio show. I Tiger rossocrociati avrebbero dovuto tenere uno spettacolo come parte della cerimonia di commemorazione per il centenario della morte di Oskar Bider, a Langenbruck, nel cantone di Basilea Campagna. Però, invece di portare il suo spettacolo nel cielo della località natale del pioniere dell'aviazione elvetica, la pattuglia acrobatica militare ha proposto le proprie evoluzioni sopra il comune solettese di Mümliswil-Ramiswil dove si svolgeva il 31esimo Festival Jodel della Svizzera nordoccidentale. Ecco, va detto chiaramente che non è stato un momento edificante per la Patrouille Suisse, in modo particolare per il suo responsabile che avrà dovuto rendere conto dell'evidente disguido ai suoi superiori. Ha cercato di dare una spiegazione dell'accaduto il portavoce dell'esercito svizzero Daniel Reist che ha attribuito l'episodio a “circostanze sfortunate”. “Tra Mümliswil-Ramiswil e Langenbruck – ha affermato – ci sono solo pochi chilometri in linea d'aria. In volo è stata notata la grande area del festival con un tendone e la pattuglia l'ha sorvolata pensando che fosse il posto giusto”. Inoltre Reist ha voluto chiarire che in una situazione d'emergenza questa circostanza non si sarebbe mai verificata, dato che in quel caso si “vola a vista”.