La “truffa spaziale” dei finti dipendenti della Nasa

Se non fosse che sono riusciti ad ingannare il prossimo e a trarne profitto economico, sarebbero stati semplicemente ricoperti di ridicolo, laddove le accuse nei loro confronti venissero confermate. Si tratta di due uomini indiani, padre e figlio, che avrebbero sostenuto di lavorare per la Nasa e di vendere attrezzature con caratteristiche incredibili, capaci di sfidare le leggi della fisica. Ne dà notizia il Telegraph, che mostra le foto dei due fatti sfilare dalla polizia dopo l'arresto con una bizzarra tuta addosso fatta di carta stagnola, forse per esporli al pubblico ludibrio.

Sarebbe stato con abbigliamento casual, invece, che riuscivano ad irretire le loro vittime, tipo un uomo d'affari che avrebbero convinto a spendere l'equivalente di circa 177mila euro per acquistare una piastra di rame che secondo loro possedeva “proprietà speciali” (ad esempio era capace di estrarre riso) da quando era stata colpita da un fulmine. In realtà si sarebbe trattato di una truffa: i due avrebbero coperto la piastra con una “calamita liquida” e piccoli fili di ferro per dare l'impressione che fosse effettivamente un oggetto speciale. Non c'è limite alla fantasia, anche a quella volta al male.