L'Italia è un Paese sommerso da rifiuti elettrici ed elettronici

L'Italia è un Paese sommerso dai rifiuti…elettronici. Lo rilevano gli ultimi dati relativi al 2019 di Ecodom che rappresenta per il principale Consorzio italiano di gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee). Il consorzio, che solo nello scorso anno ha gestito 122.330 tonnellate di rifiuti Raee provenienti dalle case degli italiani – una quantità paragonabile al peso di 156 Freccia Rossa 1000 da 8 carrozze, per intenderci – segnala un incremento del 16% rispetto al risultato raggiunto nel 2018, che era di sole (si fa per dire) 105.824 tonnellate. Riprendendo il paragione con i treni sopra citati, è come se in un anno avessimo aggiunto 22 Freccia Rossa in più, che non è poco.

Rifiuti speciali

Tra i rifiuti domestici gestiti da Ecodom nel 2019 prevalgono quelli del Raggruppamento R2 (i cosiddetti “Grandi Bianchi”, vale a dire lavatrici, lavastoviglie e apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche) con 76.042 tonnellate (62% del totale). Seconda posizione per il Raggruppamento R1 (Freddo e Clima, val a dire frigoriferi, congelatori, apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti freddi,condizionatori, deumidificatori, pompe di calore, asciugatrici) con 38.451 tonnellate (31%), seguiti dai piccoli elettrodomestici (dalle macchine del caffè ai cellulari) 4.553 tonnellate, 4% e da Tv e Monitor, 3.277 tonnellate, 3%. Il Consorzio ha inoltre trattato anche 7 tonnellate di sorgenti luminose (gruppo R5). Guardando al particolare, sul podio per la maggior raccolta differenziata prodotta ci sono tre Regioni del Nord, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, seguite dalla Toscana. Fanalino di coda il Molise che prende la maglia nera di regione meno virtuosa seguita dalla Basilicata, classificatasi ultima nel 2018. Se i rifiuti aumentano, c'è però un aspetto positivo: la raccolta ha infatti evitato l'immissione nell'atmosfera di 849mila tonnellate di CO2 e un risparmio di oltre 153 milioni di kWh di energia elettrica. Senza contare il danno ambientale provocato dall'abbandono di questi apparecchi – ormai sempre più presenti nelle case degli italiani – nelle discariche a cielo aperto, come spesso riportato dalla cronaca. “I risultati ottenuti – commenta Giorgio Arienti, direttore generale Ecodom, su Ansa – sono la prova di un impegno continuo per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini”. “Sono ancora più importanti – evidenzia però al contempo Arienti – se si considera che il settore dei Raee è indebolito da carenze legislative e dalla mancanza di adeguati controlli lungo la filiera”.